Camici bianchi, continua “l’Esodo” dal Servizio sanitario italiano: deboli le iniziative a tutela del settore

Camici bianchi, continua “l’Esodo” dal Servizio sanitario italiano: deboli le iniziative a tutela del settore
Gennaio 15 13:37 2024 Print This Article

E’ un vero e proprio “Esodo” di personale dal Servizio sanitario italiano, quello che si assiste negli ultimi tempi. Anche le previsioni per questo 2024 non promettono nulla di buono.

Secondo alcune stime nei prossimi 12 mesi potrebbero esserci altre 7000 unità che potrebbero lasciare.

Il problema non è soltanto il mancato turn over, ma anche la perdita di attrattività – sul piano delle soddisfazioni lavorative e questo a causa di diversi fattori che rendono per molti l’attività sanitaria come un ambito da evitare.

Su questo fronte si presenta fortemente preoccupata la sigla sindacale Insalux aderente a Conf PMI ITALIA.

Tra i segnali negativi, la circostanza che molte borse di studio per le specializzazioni, vanno sempre più spesso deserte.

Anche gli incentivi finalizzati a rendere maggiormente appetibili le attività sanitarie, vengono giudicate insufficienti . Il riferimento è al rinnovo dei contratti con un fondo di 2,3 miliardi che pare si traduca in 150 – 160 euro lordi al mese che nella pratica saranno percepiti dagli interessati solo tra qualche anno.

Tutto questo, mentre non si fanno mai venire meno – al contrario – consistenti risorse al privato accreditato.

Sul piano normativo, inoltre, nulla si è fatto ancora per tutelare medici e paramedici dalle numerose denunce spesso temerarie, su responsabilità professionali inesistenti che hanno solo finalità speculative o di “capro espiatorio”.

Il tanto invocato scudo penale – ad esempio –è  ancora fermo al palo, nel mentre sono sempre più frequenti le aggressioni nei confronti di medici e paramedici. In un quadro di questo tipo è chiaro che prima di proferire solennemente il giuramento di Ippocrate, soprattutto a favore del pubblico, tanti camici bianchi ci pensino, finendo per rendere ancora pi debole la risposta sanitaria del nostro Paese a tutto danno dei cittadini.

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