Siracusa, “L’altro diverso da chi?”: presentato il progetto INCLU – DENTRO

Siracusa, “L’altro diverso da chi?”: presentato il progetto INCLU – DENTRO
Marzo 12 21:15 2022 Print This Article

Siracusa – L’Hotel Panorama di Siracusa ha ospitato il 10 Marzo 2022 un meeting volto alla presentazione ufficiale del Progetto Formazione-Lavoro ASD “INCLU-DENTRO”. Relatori dell’evento sono coloro che hanno contribuito ad idearlo, svilupparlo, finanziarlo e sostenerlo. Per molto tempo sono stati adoperati specifici termini per definire un’identità. “Diverso” è uno di questi: “diverso” fino a ieri era colui che, secondo uno “standard sociale” non rispondeva alle caratteristiche di “normale “ o meglio “normodotato”. Oggi, il termine “diverso” ha subito una trasformazione, un’evoluzione venendo così sostituito dalla parola “unico”. Unico è l’essere umano, ogni singolo individuo. La massima espressione di libertà ed identità che apre una finestra su un mondo ai più sconosciuto, quello dell’autismo, troppo spesso vittima di stereotipi dai quali è difficile distaccarsi. Oggi quell’individualità riconosciuta restituisce il diritto all’unicità in modo universale. Ognuno di noi ha il diritto di preservare la propria essenza vivendo pienamente la vita sotto ogni aspetto. ”Diverso” , quindi, fino a ieri era sinonimo di “ultimo”. Oggi quello stesso “diverso-ultimo” diventa “Primo” in una società meno distratta e più aperta al cambiamento. Primo obiettivo di questo progetto? Restituire a questi ragazzi la loro dignità, troppo spesso lesa perché percepiti il più delle volte come bisognosi e non come risorsa. Il Progetto Formazione-Lavoro ASD “INCLU-DENTRO” è stato ideato dal presidente del Lions Club Siracusa Aretusa, il dott. Salvatore Bonanno; successivamente sviluppato e scritto in collaborazione con il direttore dell’Hotel Panorama, il dott. Antonio Mancuso, e dalla dott.ssa Cettina Ossino, componente del consiglio direttivo Lions Club Siracusa Aretusa nonché Executive Manager presso l’Hotel Panorama di Siracusa. Il dott. Bonanno è il primo relatore ad intervenire ed esprimere l’importanza di quello che lui stesso definisce un “progetto pilota”: ‹‹Questo progetto nasce per restituire valore e dignità all’esistenza di ragazzi, giovani adulti, autistici. L’associazione che rappresento va incontro ai genitori di questi ragazzi, mirando a garantire loro una formazione professionale che possa aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro e che curi l’aspetto sociale restituendo loro, in tal modo , una dignità individuale in quanto riconosce in ogni singolo soggetto un valore inestimabile da tutelare, apprezzare e non trascurare o peggio ignorare. Riconoscendo a questi giovani le loro peculiarità è possibile metterle al servizio di una società che deve abbracciarli, sostenerli, incoraggiarli e soprattutto includerli ed accettarli››.

Fondamentale è stato l’apporto ed il supporto dell’A.N.G.S.A. di Siracusa, Associazione Nazionale Genitori soggetti Autistici e di estrema rilevanza la strategia ideata dall’ASP di Siracusa e dallo SMA1 che hanno individuato e selezionato i candidati ed hanno provveduto alla formazione e preparazione del personale dell’Hotel Panorama di Siracusa. Il dott. Riccardo Gionfriddo, direttore dello SMA1 Siracusa spiega chiaramente il suo punto di vista: “Lo scopo del nostro esistere è occuparci di soggetti con fragilità”. La fragilità mentale è diversa da quella fisica ma va ugualmente attenzionata da parte della comunità locale; va affrontato e superato questo stigma sociale, l’isolamento e l’esclusione di questi soggetti dal circuito di integrazione.

La salute mentale conta tanto quanto quella fisica. Sono fermamente convinto che realtà come la nostra dove l’unico scopo è quello di prendersi cura dell’atro mettendosi al servizio del sociale, che sia esso pubblico o privato, è un dovere nei confronti dell’intera comunità. Si tratta di prestare un supporto clinico per i ragazzi autistici e a coloro che li hanno accolti e guidati in questo progetto. Ognuno di loro ha voglia di spendersi e mettersi in gioco. Per noi rappresenta un progetto che consente di esprimere e ritrovare umanità all’interno di una società che va “educata” non solo all’accettazione ma soprattutto all’inclusione di questi giovani che mediante un affiancamento da parte di un tutor aziendale preparato ed uno psicologo specializzato nel trattamento di ragazzi diversamente abili, possono regalare serenità durante il loro percorso di apprendimento e formazione volto al fine di ottenere una vita professionale appagante ››.

A tal proposito, il coordinatore del gruppo di lavoro autismo adulti DSM, il dott. Lorenzo Filippone, descrive a sua volta come sia stato fondamentale il processo formativo da parte dei medici, non solo nel seguire i ragazzi ma anche nel fornire i mezzi deontologici necessari ai membri dello staff della struttura ospitante il progetto e di quanto lo sarà per le altre strutture che si auspica aderiscano a tale iniziativa in un prossimo futuro. Si tratta di rendere idonee le strutture ricettive che accolgono questi ragazzi ed iniziare a convivere con realtà mentali che diventano concrete e non più astratte. Abbiamo sperimentato, attraverso questo percorso, l’importanza di vivere un progetto in modo tangibile, in presenza. Questi giovani sono chiamati a svolgere diversi compiti, a ricoprire ruoli diversi a seconda delle loro attitudini.

In un contesto di collaborazione e comunicazione continua tra tutti i soggetti il risultato è straordinario perché, accettando la disabilità e rendendola parte attiva della società, siamo tutti coinvolti e scopriamo di conseguenza il senso, il valore e la forza della parola collettività in correlazione con la parola possibilità. Il tasso di occupazione per soggetti affetti da autismo si aggira intorno al 10%; questo sottolinea come le fragilità di funzionamento all’interno di un sistema sociale non possano essere curate con i farmaci ma con l’umanità, dando un opportunità, lavorando con e sul personale così da renderlo pronto alla collaborazione con soggetti autistici. L’ambiente di lavoro, la serenità con cui viene proposta e vissuta questa esperienza dal soggetto non “malato” ma “neuroatipico”, fa la differenza. Non deve sembrare normale ma essere se stesso. L’aiuto più grande che in questo caso lo staff ed i tutor aziendali insieme agli psicologi possano dare ai ragazzi è il superamento delle loro fragilità e dare così vita ad una figura professionale in tempi brevi e soddisfacenti.

La bellezza di un progetto come questo è il vedere una società che si adegua alla diversità. La “normalità” diviene così l’abbraccio ad un “diverso” che non è più “ostacolo” ma parte integrante della stessa››. Essenziale è la caparbietà di chi si batte per loro, per dare a questi ragazzi una chance. Lucy Massari Greco, presidente dell’Associazione A.N.G.S.A. di Siracusa, è una mamma dalla forza straordinaria che attraverso la sua testimonianza di madre di un soggetto autistico, chiede con forza venga sempre riconosciuto un valore alle capacità di questi ragazzi, affinché progetti come questo che mirano all’inserimento del mondo del lavoro di giovani adulti con disabilità più o meno gravi, possa rappresentare: ‹‹un mondo fatto di possibilità anche per loro. Non bisogna fermarsi all’assistenzialismo ma considerarli una vera e propria risorsa per il territorio. Sono felice di poter esprimere in questo contesto la mia gratitudine nei confronti di colore che hanno ascoltato ed accolto le nostre richieste. Un progetto come questo dona ai nostri figli delle occasioni per dimostrare quanto possono contribuire e dare anche loro alla società un personale apporto››. Cruciale l’intervento del prof. Giuseppe Riticella, docente esperto e presidente nazionale dell’Associazione datoriale di categoria C.S.T.M. Centro Studi Turistici e Manageriali, che considera l’adesione a questo progetto pilota di formazione manageriale un vero e proprio fiore all’occhiello.

Dopo aver vissuto quattordici anni di percorso inedito in modalità “educational & training experience on the job”, è promotore di percorsi aziendali “professional master training experience on the job” per neodiplomati e neolaureati, che garantiscono una formazione nel settore turistico-ricettivo alberghiero. Queste le sue parole: ‹‹Godere di questa dignità restituita è un valore aggiunto al nostro operato. Ci arricchisce umanamente e professionalmente. Questo progetto non solo rende consci di una sensibilità sopita nei confronti di questi ragazzi ma ci da la possibilità di vedere oltre l’autismo, ovvero delle persone, delle risorse umane reali e straordinarie appartenenti alla nostra società. Ognuno di questi ragazzi ha un talento lo – asserisce il prof. Riticella – che va nutrito e coltivato; sono educati, motivati e colmi di sogni e di aspirazioni.

Credere in loro equivale a supportarli concretamente in un momento in cui li si rende effettivamente consapevoli delle loro capacità. Sono ragazzi eccezionali; investono su loro stessi, cooperano in modo meraviglioso ed in termini di tempo energie e studio il loro adoperarsi è davvero singolare. Il loro entusiasmo è disarmante, spesso non lo si riscontra in egual misura in chi ha mille possibilità e questo determina un ennesima vittoria perché sono ragazzi ai quali spesso non viene riconosciuto un valore “utile” alla società ma che invece sanno riconoscere un valore per se stessi e per gli altri anche attraverso un’opportunità come questa. Abbiamo elaborato un programma di studio esclusivamente per loro comprendente due fasi: una propedeutica cognitiva ed una strettamente operativa ottimizzando i tempi ed assecondando le loro esigenze (trecento ore complessive per la durata di tre mesi) da questo percorso, una volta portato a termine, otterranno una certificazione con valutazione espressa in centesimi. Questo titolo è spendibile in qualsiasi struttura associata su territorio nazionale››.

Il Direttore dell’Hotel Panorama di Siracusa, dott. Antonio Mancuso, ha aderito con estrema gioia alla realizzazione di questo progetto presso la struttura che dirige. Parole chiave per Mancuso sono: stima, dignità, impegno, passione, dedizione, entusiasmo ed interesse: ‹‹Ecco ciò che riscontro quotidianamente nei giovani coinvolti in questo progetto e che stanno svolgendo presso la nostra struttura, le diverse attività nel settore alberghiero. La collaborazione con le varie associazioni ed enti ha reso possibile tutto questo e l’augurio per il futuro di questi ragazzi, delle loro famiglie e per l’intera società è che questo progetto sia solo l’inizio di un propagarsi di tanti altri progetti utili all’altro. Lavorando con questi ragazzi posso asserire senza alcun dubbio che imparo qualcosa da loro ogni giorno. La giovialità, partecipazione e voglia di fare li contraddistingue. È un’occasione di crescita anche per noi e sono estremamente grato al dott. Bonanno e alla dott.ssa Cettina Ossino per aver ideato e proposto questo progetto che abbraccia soggetti speciali, non “diversi”, bensì unici››.

Nodale la presenza e l’intervento da parte del Governatore del distretto Sicilia Lions 108 yb, dott. Francesco Cirillo, rappresentante dell’Associazione Lions, la più grande associazione comunitaria ed umanitaria al mondo basata su una struttura piramidale con i vari presidenti internazionali suddivisi per distretti. Il Lions Club Siracusa Aretusa ha sostenuto questo progetto di integrazione ed è promotore del progetto Kairos che si occupa di “integrazione al contrario” ovvero dalla scuola materna fino al liceo viene attuato un percorso culturale di adattamento da parte del normodotato alla persona diversamente abile mediante l’utilizzo di materiale didattico mirato alla sensibilizzazione, accettazione ed aiuto alla comprensione dell’altro. ‹‹Guadare alle esigenze della collettività è il nostro compito – dichiara Cirillo – specialmente riguardo la fragilità, la nostra è un associazione di dimensione globale e non specialistica bensì poliedrica che si interfaccia con vari enti ed associazioni prestando servizi a tutto campo, intervenendo nei vari settori critici della comunità.

Questo progetto, poter partecipare in modo attivo alla sua realizzazione è stato fare un passo avanti verso una società diversa, più coesa, che impara non solo a riconoscere una difficoltà ma ad affrontarla non etichettandola come un problema da superare ma piuttosto interrogandosi su come poter prestare aiuto ma in modo concreto››. Questo progetto è una luce, una voce, è solidarietà, amore, rispetto, accoglienza, conoscenza e cultura rivolta all’altro e a noi stessi. Che questo primo importantissimo passo verso l’integrazione totale da aperte dei soggetti autistici all’interno della nostra società, possa fungere da strumento educativo nei confronti della stessa con l’augurio che basi sempre più la sua forza sulla collaborazione fra i vari soggetti che la compongono, donando pari opportunità e futuro, una parola che non va preclusa a nessuno ma, al contrario, diffusa concretamente in ogni realtà sia essa piccola o grande e come scrisse Chris Bradford : ‹‹Disabilità non significa inabilità. Significa semplicemente adattabilità››.

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