Confederazione PMI ITALIA, il Tribunale di Napoli – sezione lavoro – respinge il ricorso dell’ex segretario nazionale, Salvatore Guerriero: “Non c’è mai stato un vincolo di subordinazione lavorativa”. Il presidente Confederale, Cerciello “Giustizia è fatta”

Confederazione PMI ITALIA, il Tribunale di Napoli – sezione lavoro – respinge il ricorso dell’ex segretario nazionale, Salvatore Guerriero: “Non c’è mai stato un vincolo di subordinazione lavorativa”. Il presidente Confederale, Cerciello “Giustizia è fatta”
Febbraio 21 22:46 2020 Print This Article

Nola– Nessun vincolo di subordinazione lavorativa all’interno dell’attività della Confederazione PMI ITALIA, si è mai realizzato nel rapporto con l’ex segretario nazionale, Salvatore Guerriero. Il Tribunale di Napoli – sezione lavoro – con la sentenza numero 902/2020 del 04 febbraio scorso, ha messo la parola fine ad un contenzioso che andava avanti da qualche anno.

Nel 2017, infatti, il Guerriero ha avanzato istanza al tribunale di Napoli in funzione di Giudice del lavoro, nella quale, tra le altre cose, affermava di “Aver lavorato senza alcuna regolarizzazione contributiva da gennaio 2007 ad agosto 2016 con la formale mansione di segretario nazionale della Confederazione PMI ITALIA ”. Ma la pretesa del Guerriero si spingeva anche ad evidenziare come tra le parti “Sia intercorso un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato dal gennaio 2006 ad agosto 2016”. In forza di questo, il ricorrente chiedeva al Tribunale di Napoli – sezione lavoro di “Condannare la convenuta al pagamento delle differenze retributive per un importo omnicomprensivo  di 132.541,03 euro”

 

A rappresentare la Confederazione PMI ITALIA è stato il Presidente Confederale, Tommaso Cerciello, difeso dall’avvocato Antonio Crisci del foro di Napoli. Nel corso del contraddittorio è stato evidenziato come il ricorso fosse infondato. L’ istruttoria del caso, infatti, ha fatto emergere,  attraverso testimonianze e documentazione comprovante, come l’attività del Guerriero era limitata alle sue mansioni di Segretario nazionale della Confederazione, senza alcun rapporto di carattere lavorativo. E’ emerso come il Guerriero svolgesse anche proprie attività in regime di partita Iva, il possesso della quale rappresenta elemento imprescindibile per essere iscritto ed esercitare un incarico all’interno del Consiglio Direttivo della stessa Confederazione.

 

Per tutte le ragioni esposte, il Tribunale di Napoli – sezione lavoro ha respinto il ricorso del Guerriero, perché infondato, condannandolo al pagamento di 7000 euro, escluso di Iva, per spese processuali.

Giustizia è stata fatta: nonostante momenti di sconforto per una situazione incresciosa, non ho perso la fiducia nella magistratura.  L’onorabilità e la correttezza personale, come quella dell’organizzazione datoriale di carattere nazionale come quella che rappresento – afferma il Presidente Confederale  Cerciello – sono state salvaguardate, perché tutti gli atti si sono svolti sempre nel pieno rispetto delle regole. Quanti hanno provato ad affermare il contrario sono stati gravemente smentiti nelle sedi competenti”

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