Benzina non consegnata e distributori chiusi: l’ANGAC conf PMI ITALIA lancia l’allarme in Piemonte «A rischio la tenuta occupazionale e la sopravvivenza di centinaia di impianti»

Benzina non consegnata e distributori chiusi: l’ANGAC conf PMI ITALIA lancia l’allarme in Piemonte «A rischio la tenuta occupazionale e la sopravvivenza di centinaia di impianti»
Maggio 07 12:45 2025 Print This Article

L’Associazione Nazionale Gestori Autonomi Carburanti (ANGAC conf PMI ITALIA) esprime profonda preoccupazione per la grave situazione che sta colpendo numerosi impianti di distribuzione carburanti in Piemonte, in particolare quelli a marchio Europam, da giorni a secco e costretti alla chiusura per mancata consegna del prodotto.
Dalle province di Torino, Cuneo e Biella arrivano continue segnalazioni da parte dei gestori, che denunciano l’assenza di rifornimenti da oltre cinque giorni. Una situazione insostenibile, che mina la stabilità economica e lavorativa di centinaia di operatori, tra titolari e dipendenti, e che rischia di aggravarsi ulteriormente in vista di eventi ad alta affluenza come l’imminente Adunata nazionale degli Alpini a Biella.
La mancata erogazione del carburante – dichiara ANGAC – non solo produce un danno economico diretto ai gestori, ma compromette in modo irreversibile il rapporto con la clientela e la credibilità dell’intero comparto. La ripetizione di episodi simili, già segnalati nei mesi scorsi, alimenta il sospetto di una crisi strutturale all’interno dell’azienda fornitrice. Se così fosse, saremmo di fronte a un problema sistemico che esige risposte rapide e trasparenti».
ANGAC è vicina a tutti i colleghi colpiti da questa situazione e invita le autorità competenti, a partire dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a monitorare con attenzione l’evolversi dei fatti. L’associazione sta inoltre valutando azioni legali a tutela dei gestori, affinché siano riconosciuti e risarciti i danni subiti.
La continuità del servizio pubblico di distribuzione carburanti va garantita, sempre. È in gioco non solo la sopravvivenza di centinaia di piccoli imprenditori, ma anche il diritto dei cittadini ad un servizio essenziale.

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