Regione Lazio, confronto su disabilità e accessibilità nell’era digitale

Regione Lazio, confronto su disabilità e accessibilità nell’era digitale
Gennaio 17 23:05 2025 Print This Article

Roma – Il 14 gennaio si è  tenuto un importante convegno dal titolo “ Disabilità e Accessibilità nell ‘ era Digitale” , organizzato e moderato da Civita di Russo (Vice Capo di Gabinetto Vicario del Presidente , Regione Lazio) presso la sala Tevere della Regione Lazio , alla presenza del Presidente Francesco Rocca , l’ Assessore Massimiliano Maselli, il Magnifico Rettore dell’ Universita’ di Tor Vergata, il Prof Ordinario Arnaldo Morace Pinelli ed altri esimi relatori del mondo universitario. L’ incontro ha posto l’ accento sull’ inclusione : viviamo in un modo in continua evoluzione tecnologica, dove il digitale ha il potenziale di abbattere le barriere. Eppure per molti la disabilità rappresenta ancora un ostacolo per accedere a strumenti che dovrebbero essere universali. Nel corso dell’ incontro si è  analizzato come l’ innovazione tecnologica possa diventare un vero alleato dell’ inclusione.

Civita di Russo ha aggiunto: «viviamo in un mondo in continua evoluzione tecnologica, dove il digitale ha il potenziale di abbattere barriere, offrire opportunità e includere tutti, senza distinzione. Eppure, questa promessa non è ancora del tutto mantenuta. Per molti, la disabilità rappresenta ancora un ostacolo per accedere a risorse, servizi e strumenti che dovrebbero essere universali. Oggi abbiamo visto come l’innovazione tecnologica possa diventare un vero alleato dell’inclusione.

Obiettivo dell’ incontro avviare un dialogo costruttivo e stimolante tra tutti gli attori, che possa tradursi in azioni concrete volte a migliorare, se possibile, tutto quanto la Regione sta gia’ facendo.

Francesco Rocca (Presidente della Regione Lazio) ha concluso la giornata con alcune riflessioni: «È fondamentale fornire accessibilità ai servizi per tutti i soggetti fragili. La disabilità, oggi, è di tipo fisico e relativo a barriere sociali e per entrambi i casi occorre creare un nuovo modello culturale
di Angelica Stefanelli
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