La Conf PMI ITALIA ha partecipato – questa mattina (30 gennaio 2024) all’audizione promossa dal Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati nell’ambito dell’esame del disegno di legge C 1532 -bis Governo, recante disposizioni in materia di lavoro.
Un’ attività di consultazione da parte della Camera dei Deputati che oltre alla Conf PMI ITALIA ha coinvolto anche le sigle a livello nazionale di Conf Commercio e Conf Esercenti.
LE MODIFICHE PROPOSTE DA CONF PMI ITALIA
“La Conf. PMI ITALIA – dichiara il Presidente Naz. Confederale Dott. Tommaso Cerciello – intende intervenire in merito alle proposte di Modifiche recanti disposizioni in materia di Lavoro con il Disegno di Legge n.1532 –bis presentato dal Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali On. Calderone, relativamente all’art. 2 lettera “ b – comma 1 “ del Disegno di Legge, laddove prevede la sostituzione dell’attuale dicitura di Organizzazioni Sindacali e Datoriali “ Comparativamente più Rappresentative” riportata nell’art. 12 del D.lgs 9 Aprile 2008 – N.81 che disciplina in materia di Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, con quella “ Maggiormente Rappresentative” e chiede che venga abrogata . Infatti tale cambiamento è incostituzionale perché lesivo della Liberta e della Rappresentatività Sindacale sancite dall’art.39 della Costituzione Italiana che ,a tutt’oggi non è stato ancora attuato. Invero la suddetta modifica andrebbe a creare rendite di posizione a favore delle maggiori Organizzazioni Sindacali e Datoriali, in base a mere dichiarazioni fatte dai loro rappresentanti che invece dovrebbero essere considerate in base ai dati effettivi di presenza numerica e di sedi sul territorio nazionale certificati dagli ITL.
Pertanto, approvando tale modifica si tornerebbe, assurdamente, indietro di quasi venti anni, e, precisamente alla Legge Finanziaria del 1996 ! E, secondo i principi informatori della Costituzione, il Governo ha il dovere di interpellare per le Consultazioni sui Tavoli di Trattative tutte le Organizzazioni Sindacali e Datoriali ,anche le minori, che applicano i CCNL e che con le proprie sedi ed iscritti coprono almeno il 50% del territorio nazionale, visto che attualmente ad esse aderiscono la grande maggioranza delle Piccole e Medie Imprese, che sono la colonna portante dell’Economia Italiana e che producono il PIL nazionale. Inoltre desidero intervenire in merito all’art.16 – comma 2 del Disegno di Legge, in relazione all’ adempimento dei compiti dell’INPS nell’attività di Accertamento ai Contribuenti di cui il comma 1 e, ritengo che debba essere abrogata la dicitura che per gli adempimenti dei compiti ” gli Uffici dell’INPS – a loro discrezione possono invitare i Contribuenti indicandone i motivi” pertanto chiediamo che vada sostituita con la dicitura che “gli Uffici dell’INPS – devono interfacciarsi e coinvolgere i contribuenti nell’attività di Accertamento di elusione e violazione in ambito contributivo”
Nel corso dell’audizione è intervenuto anche il dottor Andrea D’Onofrio, presidente della sede provinciale di Caserta di Conf PMI ITALIA , che ha sottolineato la necessità di non alterare il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, all’articolo 12, comma 1 andando a modificare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali. Ma è importante segnalare che l’obiettivo di tale intervento è mettere al centro della vita economica una capacità di mediazione e di rappresentanza che affondi nella realtà, e non in interessi corporativi, o che tragga origine da rendite di posizione che non ci sono e non ci possono essere nel caso di PMI ITALIA
Altro punto di contrarietà è l’art. 16 del testo in esame è precisamente nel comma 2 dove, nell’ampliare i compiti e i poteri accertativi dell’INPS, viene concessa la facoltà e non l’obbligo di contattare i contribuenti per fornire chiarimenti. Impostazione abbastanza sconcertante, stando che il sistema burocratico italiano risulta molto poco efficiente