Il Microcredito è sempre stato una risorsa, sin dagli esordi : uno strumento che ha consentito di avviare attività d’impresa e generare opportunità. Fino ad ora il limite contenuto del finanziamento erogabile ha permesso sostanzialmente la creazione di micro e piccole attività che in Italia hanno generato un effetto leva occupazionale di circa 38mila unità impiegate.
A partire da quest’anno questi dati potrebbero aumentare in modo esponenziale grazie all’aumento a 40mila euro del credito finanziabile, che può addirittura arrivare a 50mila euro nei casi previsti dopo i prime 6 mesi di ammortamento, un ammontare doppio rispetto a quanto possibile finora. Lo Stato, grazie alla garanzia del Fondo per le PMI della sezione Microcredito, si fa così garante di un nuovo sviluppo rigenerando nel progetto microfinanziario una fiducia nell’auto impresa.
L’obiettivo principale del microcredito è la soddisfazione dei bisogni della persona, che passano attraverso l’indipendenza economica e il superamento delle esclusioni finanziarie e sociali dei soggetti più deboli. Un ulteriore obiettivo da dover perseguire in sinergia con le banche dovrà essere quello di istituire un fondo a supporto del microcredito sociale come strumento di superamento delle difficoltà momentanee dell’individuo, del nucleo familiare e anche come contrasto dell’usura.
Mai come in questo periodo storico in cui le aziende sono in difficoltà e le famiglie hanno necessità di sussistenza si deve creare uno strumento che funga da rete di protezione sociale ma che, allo stesso tempo, non sia l’ennesima elargizione a fondo perduto che non responsabilizzi il cittadino. I fondi europei saranno una risorsa indiscutibilmente utile per dare fiducia a coloro che hanno idee e continuare ancora a credere in un mondo migliore di come l’abbiamo trovato
di Fabio D’Amora