L’emergenza epidemiologica ha colpito in modo particolare le piccole e medie attività e tutte quelle imprese che erano nate da pochi anni. In questo contesto si inserisce il microcredito, il quale è orientato a iniziative volte a favorire lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo, nonchè la lotta alla povertà e l’inclusione finanziaria di quelle categorie sociali definite “non bancabili” a causa della mancanza o carenza di garanzie da offrire al sistema bancario tradizionale.
Non si tratta semplicemente di un prestito di piccolo importo, ma di un’offerta integrata di servizi finanziari e non finanziari. Il decreto “Cura Italia” ha introdotto importanti novità in merito alla disciplina del microcredito.
In attesa dei decreti attuativi, il decreto “Cura Italia” ha reso possibile l’accesso al credito fino ad un totale di 50.000 euro sia alle nuove attività d’impresa che a quelle con meno di cinque anni di attività.
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di Fabio D’Amora