Un aiuto a metà che lascia, ingiustamente, senza un sostegno moltissime categorie, non tenendo conto di moltissime ipotesi. Il decreto “Ristori” varato dal Governo pare fare acqua da diverse parti. Le “falle” appaiono evidenti ed hanno già sollevato le prime vibrate proteste. Tra le prime voci a farsi sentire è stata quella della Conf PMI ITALIA, presieduta dal dottor Tommaso Cerciello.
In primo luogo, viene sottolineato come molti codici Adeco sono rimasti esclusi dal provvedimento. Tra questi ci sono le attività collegate ai servizi per il turismo. Tutto questo nonostante le pressioni delle varie organizzazioni di settore che hanno rappresentato la grave situazione in cui versa l’intero comparto.
La Conf PMI ITALIA ha evidenziato la necessità di estendere la copertura degli ammortizzatori sociali anche agli assunti dopo il 16 luglio. “In questo momento così difficile non possiamo lasciare nessuno indietro – afferma Tommaso Cerciello, presidente nazionale della Conf PMI ITALIA -. Non ce lo possiamo consentire. Proprio per questo mi auguro che le nostre indicazioni e proposte siano tenute in debito conto. La nostra Confederazione segue con grande attenzione quanto sta accadendo, recependo tutte le criticità che ci vengono sottoposte ”.
Tra le tante attività dimenticate ci sono quelle dei servizi legati al turismo come le lavanderie industriali, aggiunge uno degli associati di Conf PMI Italia, Vincenzo Rochira (Global Service Hotel): “E’ impossibile che il Governo abbia escluso la nostra categoria, forniamo un servizio primario (biancheria pulita e sanificata) a compagnie di navigazione, alberghi, ristoranti, case vacanze, B&B, anticipando anche i costi per l’acquisto della merce e quindi come loro necessitiamo dei medesimi aiuti”.
