L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha disposto la chiusura di circa 205 impianti di carburante a marchio Ewa e Synergy, con cartelli che recano la scritta “Distributore con licenza revocata”. Il provvedimento, conseguenza di un’indagine avviata dalla Guardia di Finanza di Caserta, ha fatto emergere gravi irregolarità, sospette infiltrazioni mafiose e un sistema di frode su larga scala. Le accuse sono pesantissime: frode carosello per oltre 600 milioni di litri di carburante tra il 2018 e il 2021, evasione fiscale stimata in 112 milioni di euro, carburante annacquato e legami diretti con la criminalità organizzata. Episodi che, secondo gli investigatori, hanno generato concorrenza sleale e colpito duramente la rete regolare degli operatori. ANGAC – Conf. PMI Italia esprime ferma condanna per tali episodi che danneggiano l’intero comparto e ribadisce l’urgenza di: • controlli più capillari e continui su tutta la rete distributiva; • interventi rapidi per distinguere la rete sana da quella inquinata da fenomeni criminali; • misure di tutela a favore dei gestori onesti e delle PMI del settore, che subiscono la concorrenza sleale di chi agisce fuori dalle regole. “Non possiamo permettere che poche realtà criminali infanghino il lavoro quotidiano di migliaia di gestori e imprese che operano con correttezza. Servono trasparenza, regole certe e un impegno istituzionale costante per ripristinare fiducia e legalità nel settore”, dichiara ANGAC. ANGAC invita infine il Governo e le Autorità competenti ad aprire un tavolo urgente con le associazioni di categoria, per garantire una rete distributiva equa, sicura e libera da infiltrazioni mafiose.