Le tavole degli italiani saranno più povere di vongole e di altri prodotti tipici delle festività natalizie, come il classico “capitone”. Tutto questo a causa della scarsità che si è andata a determinare su alcune specie.
Proprio il capitone, ad esempio, noto anche come anguilla europea, si trova da qualche tempo in una fase di regressione a causa – molto verosimilmente – dell’alterazione dell’ecosistema.
Un fenomeno che non riguarda solo l’Italia, ma tutta Europa e che l’Unione tenta di contenere con drastiche limitazioni alla pesca.
Tutto questo chiaramente ha provocato un deciso rialzo dei prezzi. Stessa scarsità è quella che ha investito il settore delle vongole il cui costo è schizzato anch’esso alle stelle.
Tra i fattori alla base di questa carenza – anche l’ invasione nei nostri mari – del famigerato granchio blu, divenuto un vero e proprio predatore di tante specie care ai nostri menu.
Le ripercussioni per le economie del comparto sono importanti e da più parti, compreso le istituzioni – da quelle nazionali a quelle europee – si prova a correre ai ripari.
“Abbiamo istituito – afferma Gennaro Scogliamiglio di UNCI -AGROALIMENTARE, aderente a Conf.PMI ITALIA – un tavolo di crisi per fronteggiare l’emergenza. Con il ministro Lollobrigida si è registrata ala volontà di un importante sostegno con un fondo di circa 13 milioni di euro per ricostituire l’ecosistema delle vongole e di 5 milioni di euro per la cattura del granchio blu, anche con deroghe alla tecnica della pesca con strascico”.
LE SOLUZIONI DI UNCI -AGROALIMENTARE (ADERENTE A CONF.PMI ITALIA)
Con i cambiamenti climatici sempre più incidenti sulla vita del pianeta, la necessità di individuare soluzioni strutturali rappresenta una sfida costante.
“Abbiamo istituito un osservatorio per il basso Lazio e la Campania – continua Scogliamiglio – . Appare chiaro che occorre trasformare questo disastro in opportunità. Con la Federico II proviamo a studiare le applicazioni che possono derivare, ad esempio, dall’utilizzo delle carni e dei carpaci del granchio blu soprattutto per quanto concerne la farmaceutica e la cosmesi. Occorre inoltre anche immaginare una pesca sempre più sostenibile, valorizzando quello che in gergo chiamiamo il pescato dimenticato con specie che oggi sono poco richieste o conosciute, come la cagna o il tacconi”.
Il consiglio per gli acquisti è sempre lo stesso: rivolgersi alla propria pescheria di fiducia, diffidando degli improvvisatori o di chi applichi prezzi “sensazionali”. Da qualche parte, come si dice a Napoli, si nasconde il “pacco”.