Le partite Iva sempre più sole e abbandonate. Conf PMI ITALIA pronta per una campagna di sensibilizzazione e di proposte

Le partite Iva sempre più sole e abbandonate. Conf PMI ITALIA pronta per una campagna di sensibilizzazione e di proposte
Ottobre 12 14:24 2023 Print This Article

Le partite Iva sempre ai margini delle tutele. Nel mentre il dibattito politico – negli ultimi mesi – si è avvitato, con la solita divisione tra guelfi e ghibellini – sulla vicenda del salario minimo – microscopiche imprese, Pmi, ditte individuali, combattono ogni giorno la loro battaglia per la sopravvivenza senza che nessuno si prenda cura di loro.

E’ evidente che i processi produttivi mutano e con essi dovrebbe adeguarsi anche il sistema delle tutele, ma è altrettanto vero che il mercato del lavoro si presenta in un modo assolutamente asimmetrico: da un lato, lavoratori che godono di diritti e protezioni – retaggio del passato – e dall’altro un numero sempre crescente di partite Iva – come le nuove figure professionali o i nuovi lavoratori autonomi ( in molti casi costretti, dopo il Covd, ad aprirsi una partita Iva per darsi una possibilità)– che restano fuori da ogni tipo di attenzione, coperture sanitarie o previdenziali.

GLI STIPENDI NON SI AUMENTANO PER LEGGE

Il problema è molto più complesso rispetto alla semplice contrapposizione “salario minimo si, salario minimo no”: del resto gli stipendi non si aumentano con provvedimenti legislativi, occorre che ve ne siano le reali condizioni e se non interviene – in primo luogo – una significativa riduzione della pressione fiscale è difficile che questo obiettivo possa essere concretamente raggiuto. Siamo di fronte – in questo caso – alla classica situazione del cane che si morde la coda.

Tra quanti restano nel cono d’ombra delle tutele vi sono certamente i titolari di partite Iva: un vero e proprio “esercito” di artigiani, professionisti, piccole aziende che ogni giorno “scende in strada” per affrontare le difficoltà burocratiche, le criticità del mercato, i mancati o ritardati pagamenti (soprattutto quando il committente è un ente pubblico). Un esercito che ha subito in maniera drammatica tutte le conseguenze del Covid ed oggi quelle della guerra in Ucraina e dell’inflazione galoppante.

Tanti sacrifici per ritrovarsi redditi ai limiti della sopravvivenza. Quanti avvocati – ad esempio – si stanno cancellando dell’Ordine di appartenenza perché non riescono a pagare nemmeno la Cassa forense? Ma di questi problemi chi si fa carico, nonostante si tratti di migliaia di cittadini che vedono il loro futuro segnato sempre di  più da timori ed incertezze, piuttosto che da speranze e da fiducia?

Conf PMI ITALIA pronta ad elaborarer una piattaforma di proposte

“E’ necessaria una riforma strutturale. – afferma Tommaso Cerciello, Presidente Nazionale della Conf PMI ITALIA – Non si può ridurre il dibattito sul lavoro solo sulla questione del salario minimo, tra l’altro portando avanti una narrazione parziale non sottolineando che in Italia chi è un dipendente gode di prerogative come la quattordicesima o il trattamento di fine rapporto che non ha pari in molti altri Stati Europei. Il discorso non è nemmeno questo, visto che non possiamo mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, ma l’obiettivo è  raggiungere una situazione di equità. I titolari di partita Iva  sono lasciati drammaticamente soli. Chi li sostiene in caso di malattie o altre avversità? Non va dimenticato che oggi è una categoria fortemente in espansione dove anche il 50 enne che ha perso il lavoro si è aperto una piccola partita Iva per provare a restare a galla, vista la carenza di opportunità. Su questo tema intendiamo profondere come Confederazione il massimo impegno, presentando in tempi brevi anche una piattaforma di proposte che sono allo studio dei nostri esperti per migliorare le condizioni delle partite Iva di cui Conf PMI ITALIA si farà portavoce presso il governo, nelle sedi opportune, fiduciosa in una rinnovata sensibilità rispetto ad una questione che riguarda ormai milioni di italiani”.

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