Regionali, vittoria al centrodestra

Regionali, vittoria al centrodestra
Febbraio 14 18:55 2023 Print This Article

Regionali, vittoria al centrodestra: avanti con il confronto sull’autonomia differenziata.

L’ultima tornata delle “Regionali” consolida il vento in poppa al centrodestra.

Vittoria sia in Lombardia, sia nel Lazio: un trionfo che pone in una posizione di ulteriore forza soprattutto Fdl, ma anche la Lega che risale nei consensi.

Continuano invece le difficoltà del Pd, alle prese con il dibattito interno per la scelta del nuovo segretario, e del M5S.

Per il governo Meloni un passaggio elettorale certamente gratificante, in un momento storico in cui si affrontano temi strategici come il “regionalismo differenziato.

Ad intervenire sulla vicenda è il Consigliere Regionale della Campania e presidente della Commissione anticamorra, l’Onorevole Carmela Rescigno (Lega).

“Sulla questione c’ è molta disinformazione, oltre che strumentalizzazione politica. – afferma Rescigno – Proprio per questo con l’ eurodeputato e coordinatore regionale, Valentino Grant, organizzeremo una giornata di studio a Napoli con l’ intervento del ministro Calderoli.

Il regionalismo è uno dei principi cardine della nostra Costituzione rimasti ancora inapplicati.

Va superato il ‘no’ ideologico del Pd e di De Luca. Non si può accettare più che si perseveri nello scegliere, ad esempio, direttori generali delle Asl che continuano ad essere premiati nonostante non raggiungano gli obiettivi.

Il regionalismo invece darà pienamente valore al merito: una volta garantiti i Lep (Livelli essenziali di prestazione) ognuno avrà la possibilità di dimostrare quanto vale”.

SPESA STORICA O FABBISOGNO?

Sul regionalismo differenziato la partita resta pienamente aperta. L’approvazione di recente – in Consiglio dei Ministri – della cosiddetta “bozza Calderoli” rappresenta solo il primo passo di un iter che potrebbe prevedere almeno un anno per la sua conclusione.

Anche all’interno della maggioranza vi sono diverse sensibilità: in particolare il punto di discrimine è sul criterio di finanziamento di alcune competenze. Da un lato, c’è chi vuol riferirsi al criterio della “spesa storica”, basando i budget su quanto speso negli anni passati, dall’altro, c’è chi evidenzia la necessità di fondare tutto sul criterio dell’effettivo fabbisogno.

Sullo sfondo c’è un dato rispetto al quale tutte le forze politiche devono misurarsi: il netto calo dell’affluenza alle urne che testimonia quanto la politica abbia scavato un solco profondo con la comunità

Di Sara Butera

 

  Categories: