Le accise sui carburanti, antichi fardelli sulle spalle degli italiani. Pepe, presidente di ACUE “E’ ora di dire basta”

Le accise sui carburanti, antichi fardelli sulle spalle degli italiani. Pepe, presidente di ACUE “E’ ora di dire basta”
Ottobre 25 19:33 2021 Print This Article

Tanti le detestano ma nessuno riesce a toglierle o ridurre: le accise sui carburanti in Italia, quali sono, cosa finanziano e quanto pesano sul prezzo alla pompa. Dopo il bollo auto un altro balzello che gli automobilisti italiani non sopportano per niente ed eliminerebbero è quella dell’accisa sui carburanti per l’autotrazione. Un’imposta che tanti politici ( ma nessuno si impegna con proposte serie) vorrebbero cancellare o quanto meno ridurre, ma che resiste da decenni a tutto e a tutti perché garantisce un gettito fondamentale per le casse dello Stato e che nel corso del tempo è stata persino resa ‘strutturale’, quindi non legata a particolari eventi o circostanze. Vediamo perciò di saperne di più circa le accise sui carburanti in Italia, in particolare quali sono e cosa finanziano. Oggi se ne contano ben 19 di accise sui carburanti in Italia, ma in realtà questo conteggio non ha più molto senso perché nel 1995, quindi più di vent’anni fa, le varie accise sono state inglobate in un’unica imposta indifferenziata che finanzia il bilancio statale nel suo complesso (26 miliardi di euro nel 2017), senza alcun riferimento alle motivazioni originali.

QUANTO PESA L’ACCISA SUL COSTO FINALE DEI CARBURANTI
Nell’ultima rilevazione del MISE datata 4 novembre 2019 i prezzi nazionali (€/1.000 litri) della benzina, del gasolio e del gpl per l’autotrazione sono i seguenti:
– Benzina: 1.572,41 euro di cui 728,40 (accisa), 283,55 (Iva) e 560,46 (netto);
– Gasolio: 1.469,23 euro di cui 617,40 (accisa), 264,94 (Iva) e 586,89 (netto);
– Gpl: 610,40 euro di cui 147,27 (accisa), 110,07 (Iva) e 353,06 (netto).
Ne consegue che l’accisa pesa quasi la metà sul costo finale di benzina e diesel (assai meno sul gpl), e aggiungendoci l’Iva al 22% il carico sale a oltre il 60%. Per mera curiosità vi riportiamo l’elenco delle 19 accise sui carburanti in Italia introdotte nel corso degli anni. La somma ammonta a circa 0,41 euro (per litro), a cui si deve aggiungere l’imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale dell’accisa a 0,7284 euro per la benzina e 0,6174 euro per il diesel. Ma, come abbiamo spiegato, l’elenco delle varie accise è ormai puramente indicativo, dato che dal 1995 l’imposta sul carburante è definita in modo unitario e il gettito che ne deriva non finanzia le casse statali in specifiche attività ma nel loro complesso, con una sola aliquota che non distingue tra le diverse componenti. Condizione che tra l’altro rende impossibile (o molto difficile) l’ipotesi di abolirne selettivamente alcune, a cominciare dall’ormai ‘mitologica’ accisa per la guerra d’Etiopia che nella realtà non esiste più. Ecco la lista delle 19 accise con le originarie motivazioni:
– Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);
– Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);
– Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);
– Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro);
– la Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);
– Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);
– Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);
– Missione ONU durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);
– Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);
– Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;
– Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;
– Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;
– Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;
– Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;
– Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro;
– Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);
– Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;
– Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;
– Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

Diciamo basta a tutto questo – Antonio Pepe, Presidente Nazionale di ACUE – dice basta a tutto questo e lavora al progetto di compensazione di alcune accise con altre tasse a partire dal bollo auto e dallo sconto sulle fatture energetiche per imprese e famiglie in difficoltà. Presto saremo in 1000 piazze con i gazebo per la raccolta delle firme, per firmare la compensazione del bollo auto con la prima accisa“.

  Categories: