La formazione del nuovo governo, guidato da Mario Draghi, chiamato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a traghettare l’Italia fuori da una delle crisi più profonde della storia, ha riacceso speranze e aspettative. All’esecutivo gli italiani, in particolare le categorie produttive, le PMI, i professionisti, gli artigiani, e lavoratori autonomi chiedono un cambio di passo. Chiedono che si venga incontro ai veri problemi che da anni affliggono la spina dorsale dell’economia del Paese. Chiedono, soprattutto, che vengano ascoltati e che si ponga fine al paradosso, troppo spesso andato in scena, che si adottino provvedimenti, anche di grande importanza, senza essere consultati. O magari confrontandosi sempre con gli stessi e tenendo, sistematicamente fuori dai tavoli, organizzazioni emergenti, anch’ esse altamente rappresentative.
“L’aspettativa per il nuovo governo, guidato da una personalità di così alto profilo, come Mario Draghi è carica di grandi speranze – afferma il Tommaso Cerciello, Presidente Nazionale della Conf PMI ITALIA – il nostro auspicio è che si determini un vero tratto di discontinuità rispetto al passato. In particolare, in un momento così difficile, che si ascolti realmente tutte le parti in causa. Che si eviti, come fatto in passato, che gli interlocutori del mondo del lavoro siano sempre e solo la Triplice, dal lato sindacale, e Confindustria dal lato datoriale. E’ uno schema questo – aggiunge Cerciello –che non tiene conto di realtà consolidate e in costante crescita nel loro livello di rappresentatività. Siamo fiduciosi che preverrà un nuovo orizzonte che porterà con sé un rafforzato senso di inclusione e di ampliamento del tavolo di confronto delle parti sociali, comprendendo anche quelle organizzazioni che fino ad oggi non sono state invitate, nonostante il numero dei loro iscritti”