Il Consiglio regionale della Campania ha approvato l’ordine del giorno sul regionalismo differenziato

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato l’ordine del giorno sul regionalismo differenziato
Febbraio 05 21:15 2019 Print This Article

Napoli  –   Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa d’Amelio, ha approvato, con i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e della opposizione di centrodestra, l’Ordine del giorno sul “Regionalismo differenziato”. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto.

“In vista della data del 15 febbraio, in cui il Governo formulerà la propria proposta per l’autonomia alle Regioni richiedenti, un testo di cui non si conosce il contenuto e che il Parlamento potrà solo approvare o respingere a scatola chiusa, è fondamentale esprimere una posizione chiara a tutela del Sud e dell’unità economica e sociale dell’Italia” – ha detto il consigliere regionale del Pd, Francesco Picarone – sottolineando che “bene ha fatto il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a chiedere di sedersi subito al tavolo dell’autonomia, per esaminare questo provvedimento, per rilanciare la sfida per l’autonomia anche per la Campania e porre immediatamente la questione del trattenimento dei residui fiscali sui territori che sarebbe un colpo mortale al Sud”.

“Sul tema del regionalismo differenziato, abbiamo proposto una seduta monotematica, che è stata condivisa dalla maggioranza, e, oggi, giungiamo ad una sintesi che è fondamentale per difendere la Campania e il Sud e auspico che possa esserci anche il voto favorevole del Movimento 5 stelle, anche tenuto conto che altri Consigli regionali del Sud hanno votato all’unanimità questi provvedimenti” – ha sottolineato il capogruppo di FI, Armando Cesaro.

Condivisione del provvedimento è stato espresso dal consigliere Luciano Passariello (FdI), dal capogruppo di De Luca Presidente, Carmine De Pascale, per il quale “questo regionalismo differenziato è razzismo territoriale”.

I consiglieri pentastellati Valeria Ciarambino e Luigi Cirillo hanno evidenziato la violazione del Regolamento in quanto è stato discusso un ordine del giorno diverso da quello depositato, introducendo la prassi di modifiche fatte oralmente al testo.

“Questo ordine del giorno è un atto ipocrita ed è solo una propaganda elettorale da parte di chi, centrosinistra e centrodestra, ha devastato il Sud” – ha sottolineato la consigliera Ciarambino – per la quale “è un paradosso che la Giunta, prima di centrodestra e poi di centrosinistra, che ha ridotto la Campania nello stato in cui versa, particolarmente nella sanità, oggi chieda maggiore autonomia. I cittadini devono stare tranquilli – ha concluso Ciarambino – perché il Movimento 5 stelle costituisce la garanzia che l’autonomia si farà nel rispetto del Sud e degli equilibri nazionali”.

Nell’ordine del giorno, il Consiglio, nell’esprimere profonda preoccupazione per il fatto che il percorso avviato dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna possa tradursi in una iniqua redistribuzione di risorse tra le diverse aree territoriali fino al punto di ledere la stessa unità nazionale, condivide e sostiene le iniziative della Giunta e dello stesso Consiglio regionale finalizzate a rappresentare ai tavoli interregionali e nei momenti di confronto con il Governo nazionale le problematiche inerenti l’autonomia, affinché l’attuazione del regionalismo differenziato sia gestita con equilibrio ed equità, perché i principi ispiratori del federalismo, volti alla piena applicazione del principio di sussidiarietà e dunque al miglioramento dell’efficienza amministrativa, non possono prescindere, nella loro attuazione concreta, dalla salvaguardia della necessaria capacità di redistribuzione del reddito che possa consentire l’esercizio dei diritti fondamentali di tutti i cittadini italiani, quali la salute e l’istruzione, consentendo inoltre iniziative concrete finalizzate all’effettivo sviluppo economico delle aree oggi a più basso reddito, puntando su nuovi investimenti e sulla creazione di occasioni di lavoro e non solo su misure assistenziali, garantendo il pieno rispetto delle percentuali di attribuzione sugli investimenti infrastrutturali.

Pertanto, con l’Ordine del Giorno, il Consiglio condivide e sostiene: l’impegno della Giunta Regionale a sollecitare il Governo nazionale ad audire la Regione Campania in via preventiva e, comunque, in tempo utile prima della conclusione del procedimento promosso da altre Regioni ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione;  la promozione, nelle sedute tematiche, di un ampio confronto e coinvolgimento delle forze politiche, delle parti sociali e del mondo culturale, scientifico ed associativo, anche in raccordo con le altre regioni del Mezzogiorno; l’impegno della Giunta e del Consiglio regionale a promuovere un’autonomia ripartita ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione perché la Campania, nel rispetto del principio di solidarietà nazionale sancito dall’articolo 119 della Costituzione, proponga un’apposita Intesa con il Governo nazionale volta a garantire ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione;  l’impegno della Giunta e dello stesso Consiglio regionale ad individuare le specifiche materie per le quali sarà promossa l’Intesa con il Governo nazionale nell’ambito di quelle previste dall’articolo 116 della Costituzione;  l’azione della Giunta e del Consiglio regionale volta a tutelare, nelle more della definizione dell’Intesa di cui all’articolo 116 della Costituzione, presso il Governo e il Parlamento gli interessi della Campania e dei suoi cittadini in tutte le sedi, politiche e giurisdizionali, anche mediante l’impugnazione degli atti amministrativi e normativi adottati e in via di adozione, in materia di autonomia regionale, che siano in contrasto con i suddetti legittimi interessi; la richiesta al Governo nazionale, sempre nelle more della definizione dell’Intesa di cui all’articolo 116 della Costituzione, di non assumere azioni volte alla riduzione delle risorse già assegnate alla Regione Campania in attuazione di norme statali ed atti di programmazione pluriennale, a partire dal ripristino dell’assegnazione delle risorse già sottratte dalla legge nazionale di bilancio per il 2019 (tra l’altro, risorse destinate alla materia ambientale e quota parte del fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione FSC 2014-2020).

 

 

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