Bratislava – Una “porta” per le imprese italiane nel cuore dell’Europa. E’ stata questa la mission della delegazione della Confederazione Pmi Italia, guidata dal presidente nazionale, Tommaso Cerciello, dal presidente regionale Calabria, Sante Blasi, e dal presidente nazionale Ensi, settore volontariato, Colonnello Fabrizio Picariello, in visita, nei giorni scorsi, in Slovacchia,
Una tappa proficua, propedeutica all’ apertura di una sede della Confederazione che possa essere punto di riferimento per le aziende italiane interessate ad intessere rapporti in questa area del continente.
La Slovacchia, per la sua felice posizione geografica, rappresenta uno snodo commerciale strategico e di grande valenza per tutti gli operatori economici. Non a caso, nel corso degli incontri con alcuni imprenditori, svoltisi nel caratteristico bar “Vespa” del celebre Franky, gli stessi hanno prospettato la necessità di poter sviluppare un vero e proprio centro di smistamento e logistica per lo stoccaggio ed il trasporto delle merci, non solo in Slovacchia, ma anche nelle altre nazioni confinanti, come l’Austria, l’Ungheria, la Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina.
Tra i vari tavoli organizzati durante la tappa a Bratislava vi è stato anche quello con Giorgio Dovigi, Segretario Generale della Camera di Commercio “Italia – Slovenia”, attiva da 22 anni, che si è dichiarato disponibile ad una collaborazione con la Conf. Pmi Italia e ad una seria valutazione circa l’adesione all’Unione Camere di Commercio estere in seno alla Confederazione
“Nel breve soggiorno a Bratislava – dichiara Tommaso Cerciello, presidente nazionale della Confederazione Pmi Italia – abbiamo incontrato molti imprenditori italiani, in particolare del settore food e trasporti, che avvertono l’esigenza di un’ autorevole rappresentanza sindacale – datoriale che possa interloquire con le istituzioni per favorire le condizioni dell’ impresa. Uno dei problemi è quello legato alla certificazione dei prodotti agro – alimentari ‘made in Italy’, molto apprezzati qui in Slovacchia, ma che subiscono l’aggressione sul mercato dei tanti “tarocchi” messi in commercio. A tal proposito ci attiveremo per l’istituzione di un brand di qualità che assicuri la reale italianità”.
Il progetto del marchio sarà attivato grazie ad una commissione tecnica e di esperti, promossa in collaborazione con l’associazione Gusto in Movimento (federata alla Conf Pmi Italia) e l’università della Calabria.
di Antonio D’Ascoli