Firmato il Contratto collettivo nazionale dei lavoratori del settore “Agricoltura – floravivaismo”. Cosimo Nesci, Segretario generale nazionale FNA/Confsal “Occorre che i contratti siano applicati concretamente. Il riallineamento retributivo resta disatteso”

Firmato il Contratto collettivo nazionale dei lavoratori del settore “Agricoltura  – floravivaismo”. Cosimo Nesci, Segretario generale nazionale FNA/Confsal “Occorre che i contratti siano applicati concretamente. Il riallineamento retributivo resta disatteso”
Novembre 19 23:20 2018 Print This Article

Roma – Firmato, alcuni giorni fa, il Contratto collettivo nazionale di lavoratori dipendenti delle imprese esercenti attività nei settori – Agricoltura e floroviviaismo, floricoltura, forestale e manutenzione giardini, operai agricoli e florovivaisti.

Diversi i sottoscrittori tra organizzazioni datoriali e sindacali. Tra queste: Aic, Asnali, Unsic, Unsicoop, Conf Pmi Italia, FedAgricoltura, FNA/Confsal, Snalv- Confsal, Sinast, Feder.Agri.

L’impianto del contratto punta a migliorare le condizioni generali del comparto e dei suoi operatori con maggiori garanzie e tutele, senza perdere nulla sul piano della competitività.

Pur ritenendosi soddisfatto, Cosimo Nesci, Segretario Nazionale Generale di  FNA/Confsal, evidenzia la necessità di un’ attenzione maggiore sulle vere problematiche del comparto.

Il vero problema – afferma Nesci – è far sì che questi contratti siano concretamente applicati”. Il riferimento è alla questione del riallineamento retributivo già inserita nella legge 199 del 2016, meglio nota come legge  contro il “caporalato”. Il provvedimento, tra le altre cose, prevede una progressione temporale in cui le aziende possono gradualmente avvicinarsi, attraverso step intermedi, ai parametri di retribuzione fissati per legge. Purtroppo, tutto questo è rimasto ancora lettera morta.

Nel nostro ultimo congresso – afferma ancora Cosimo Nesci – con una mozione abbiamo sollecitato il Governo, il Parlamento e tutti gli Enti preposti affinché la legge 199/2016, in particolare l’articolo 10, trovi effettiva applicazione prevedendo apposite poste di bilancio dello Stato superando di fatto quanto previsto dall’articolo 11”

Nel dispositivo, infatti, si parla di riallineamento retributivo ma senza prevedere alcun intervento di carattere pubblico. In questo modo, le aziende in difficoltà sono, oggettivamente, impossibilitate ad allinearsi ai parametri retributivi “regolari”

 

Altro punto sottolineato dalla FNA/Confsal è quello dei fondi europei. Nella già citata mozione si esorta “Il Ministro, a fronte del notevole flusso di risorse europee e nazionali destinate all’agricoltura, a verificare nel corso degli avanzamenti dei lavori di miglioramento fondiario il corretto utilizzo di tali fondi e la regolare assunzione dei lavoratori impiegati nel rispetto dei Contratti collettivi nazionali di lavoro”.

Il contratto rappresenta – afferma Tommaso Cerciello, presidente nazionale della Confederazione PMI ITALIA – un passo importante, ma occorre un sostegno maggiore al comparto per rilanciarlo e renderlo realmente competitivo e all’altezza delle sfide dei nostri tempi

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