Le aree Zes, elemento strategico per il rilancio del Sud Italia. In Campania definito il comitato di indirizzo. Bellobuono “Occorre favorire gli investimenti”

Le aree Zes, elemento strategico per il rilancio del Sud Italia. In Campania definito il comitato di indirizzo. Bellobuono “Occorre favorire gli investimenti”
Novembre 05 18:31 2018 Print This Article

Napoli – L’ attuale governo punta per il rilancio dell’economia, in particolare di alcune aree depresse del Sul, sulle cosiddette Zes, le zone economiche speciali. A ribadirlo è stato anche lo stesso ministro per il Sud, Barbara Lezzi, in una recente visita al distretto Cis – Interporto di Nola.

 

Le Zes, già diffuse all’estero (notevole la realizzazione in Polonia, ad esempio), individuano zone del Paese collegate a un’area portuale, destinatarie di importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative; tutto ciò consentirà lo sviluppo di imprese già esistenti o che si insedieranno, attraendo anche investimenti esteri.

La Zes più famosa e sviluppata, ad esempio, è Dubai. Tra i vari benefici fiscali previsti, notevole è quello del Credito d’imposta, commisurato sul costo complessivo di beni acquisiti entro il 31/12/2020, nel limite massimo, per ciascun progetto d’investimento, di 50 milioni di euro. Sono previste almeno 5 zone in altrettante regioni meridionali (Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia). Per la Campania l’area interessata è Napoli- Salerno. Il perfezionamento della governance della Zes in oggetto, comprende i porti di Napoli, Castellammare di Stabia e Salerno, e coinvolge oltre 5100 ettari di territorio regionale

Nei giorni scorsi è stato definito anche il comitato di indirizzo della Zes Campania con le nomine dell’avvocato Roberto Rosiello e del dottor Domenico Bellobuono.

Le premesse per un nuovo e definitivo decollo del territorio ci sono tutte – afferma il neo esponente del comitato di indirizzo Zes – Campania, il nolano, Domenico Bellobuono – ora si attendono gli strumenti effettivi per far partire grandi investimenti industriali e logistici, puntando all’incremento dell’occupazione produttiva in ambito innovativo e strategico. Il tutto, se realizzato in breve tempo, sarà un ulteriore imprinting per una politica del “fare” che dovrà caratterizzare l’azione sostanziale di questo e dei prossimi Governi del Paese

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