Conf.SELP al Presidente della Repubblica: «Serve una rappresentanza reale, intellettiva e sociale. Stop al dumping e ai contratti “ad personam”»

Conf.SELP al Presidente della Repubblica: «Serve una rappresentanza reale, intellettiva e sociale. Stop al dumping e ai contratti “ad personam”»
Ottobre 19 15:02 2025 Print This Article

In una lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Segretario Generale di Conf.SELP, Claudio Armeni ha espresso «profonda gratitudine per le parole di alto profilo civile e morale» pronunciate dal Capo dello Stato nel corso della Cerimonia delle “Stelle al Merito del Lavoro”, tenutasi al Quirinale il 17 ottobre 2025.

Conf.SELP condivide pienamente il richiamo del Presidente alla dignità del lavoro e alla necessità di contrastare il fenomeno dei “contratti pirata”, ma richiama l’attenzione su un nodo di fondo:

«Il problema non è solo nei contratti firmati da sigle poco rappresentative, ma anche in quelli sottoscritti da organizzazioni storiche che, pur formalmente riconosciute, producono effetti di dumping economico e sociale».

Il Segretario Generale sottolinea che la rappresentatività non può essere solo numerica o storica, ma deve diventare intellettiva, sociale e filosofica, capace di interpretare i mutamenti del lavoro e della società contemporanea.

«È tempo di una rappresentanza che premi la competenza e la trasparenza, e che sanzioni severamente chi utilizza la contrattazione collettiva come strumento di profitto o di concorrenza sleale, svuotando di senso la funzione sociale dei fondi e della bilateralità».

Riprendendo le osservazioni già pubblicate da Conf.SELP nel documento “Osservazioni critiche sul criterio dei contratti collettivi nazionali maggiormente applicati” e nel comunicato “Contratti pirata: serve trasparenza, non generalizzazione”, la Confederazione ribadisce che:

«Il vero discrimine non è nel nome delle sigle, ma nella qualità dei contratti, nella loro capacità di garantire salari dignitosi, welfare reale e tutele concrete».

Conf.SELP rinnova inoltre la richiesta al CNEL di rendere pubblici i nomi dei firmatari di tutti i contratti collettivi nazionali depositati, per consentire ai lavoratori, alle imprese e alle istituzioni di distinguere chi opera realmente nell’interesse del Paese da chi utilizza la contrattazione per fini estranei alla giustizia sociale.

«Il pluralismo contrattuale, se regolato con chiarezza e responsabilità, è una ricchezza e non una minaccia — conclude Conf.SELP — perché restituisce vitalità, trasparenza e merito al sistema delle relazioni industriali. Serve un rinnovamento vero, che rimetta al centro la persona, il valore e la cultura del lavoro».

di Comunicato stampa Conf.SELP – Confederazione Sindacale Europea Lavoratori e Professionisti

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