Il microcredito e la microfinanza in genere sono la nostra opportunità per investire nel vero capitale umano : i giovani dai 18 ai 30 anni. Il passo fondamentale per sostenere l’autoimpresa giovanile è quello di puntare attenzione e risorse sull’educazione finanziaria precoce, già in età scolare, vanno implementati programmi che illustrino le opportunità e permettano ai ragazzi di prendere confidenza con i metodi e le azioni economiche.
A sostegno di quanto detto in precedenza c’è il microcredito, il cui obiettivo è quello di progettare e sostenere l’autoimpresa partendo proprio dai nuovi programmi educativi e sviluppando delle progettualità che hanno come attori principali i giovani. Tutto questo, permette il recupero socio – economico dei “non bancabili” i quali alla banca non devono produrre garanzie ma idee concretizzabili. Questo perchè il microcredito non si esaurisce nella semplice corresponsione di una somma di denaro ma rappresenta una sintesi inscindibile tra servizi di tipo finanziario e servizi non finanziari di tutoraggio, che rientrano in una sfera di relazioni personali tra tutor e soggetto assistito.
Il lavoro che determina una corretta prestazione dei servizi di assistenza e tutoraggio inizia proprio dalla formazione dei tutor, che operano sulla base della normativa nonchè di precise linee guida tecniche ed etiche per la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dei progetti.
Il periodo della pandemia ha evidenziato la necessità di assistere questi giovani in modo energico. Formare, informare, educare significa creare una classe imprenditoriale pronta ad entrare sul mercato. Possiamo discutere se questo metodo sia giusto o meno, ma la realtà dei fatti, oggi, ci impone di agire per sostenere le speranze e il futuro dei nostri giovani e la nostra economia.
di Fabio D’Amora