L’avvio di un’attività economica non può essere improvvisata e richiede una consapevolezza che solo alcune informazioni e conoscenze possono assicurare.
In un contesto giuridico ed economico volatile è necessario avere nozioni di fiscalità, bilanci e costi di impresa, di lavoro, marketing, management, oneri amministrativi e finanziari. Una formazione che aiuti lo startup di impresa deve fornire conoscenze su tutto ciò che consente di aumentare la consapevolezza sui rischi e sugli strumenti necessari per affrontarli per evitare quei fallimenti che caratterizzano i primi anni di vita di molte start-up.
L’inadeguatezza del nostro sistema scolastico è dimostrato dal fatto che in soli due anni, la popolazione scolastica è diminuita di 300 mila unità. Viviamo in un Paese sempre più anziano che di conseguenza tende a ripiegarsi sempre di più su se stesso. Per questo motivo le misure di sostegno ad iniziative imprenditoriali sono necessarie.
Se si considera l’economia in una condizione statica si sottovaluta l’evoluzione delle tipologie di lavoro legate alla digitalizzazione, alla robotica, all’intelligenza artificiale e quindi alle competenze necessarie da aggiornare. Si devono avere competenze tecniche come saper pianificare, come fare un business plan, come gestire le attività. Avere competenze concettuali, come analizzare problemi e cercare di risolverli. Capacità di innovazione e problem solving perchè aiutano a gestire tutti gli ostacoli che si possono verificare.
Infine le competenze nelle relazioni umane e interpersonali in termini di empatia, engagement, capacità di marketing. Fondamentali, infine, sono le competenze trasversali, come quelle digitali e linguistiche, quasi scontate nel mercato attuale, in continuo cambiamento, digitale e globale.
Compito dell’Ente Nazionale Microcredito in questi anni è stato anche quello di aumentare la consapevolezza dei giovani sulle opportunità di credito, sulle competenze oggi necessarie, sulle misure per l’autoimpiego, sulle criticità e opportunità. Aumentare la consapevolezza dei giovani riduce di molto lo spreco di capitale umano.
Fd
di Fabio D’Amora