Esposizione e rischio amianto

Esposizione e rischio amianto
Aprile 19 19:45 2022 Print This Article

Fino a una trentina di anni fa non era raro vedere parti di costruzioni fatte con l’amianto. Questo materiale è stato largamente usato per realizzare tetti e tettoie, canne fumarie, serbatoi, pareti coibentate e fonoassorbenti, tubazioni.

Anche se, dal momento in cui è stata sancita la sua pericolosità l’utilizzo è cessato per sempre, molti edifici ancora oggi presentano manufatti realizzati con esso, quindi non è anacronistico continuare a parlare di rischio amianto.

La pericolosità dell’amianto è insita nella possibilità di rilasciodibredai materialicontenentiamiantoche possono essere respirate. Infatti l’amianto è classificato come cancerogeno riconosciuto per l’uomo e causa tumori a livello dell’apparato respiratorio a causa dell’inalazione e deposito delle fibre nei polmoni (mesotelioma pleurico). Un manufatto contenente amianto è tanto più pericoloso quanto più è friabile.

Visto il conclamato pericolo, occorre far effettuare un’accurata ispezione e una valutazione del rischio per conoscere e valutare il rischio della presenza di amianto all’interno dei materiali in condominio e, in seguito ai risultati di tale valutazione, adottare le misure necessarie affinché non si liberino le fibre di amianto. Se è accertata la presenza di amianto, mediante i risultati dell’analisi di un laboratorio accreditato, e risulta necessario intervenire, si possono percorrere le seguenti strade, a seconda delle risultanze:

  • Rimozione, che risolve il problema alla radice, ma bisogna considerare gli aspetti delicati dell’intervento;
  • Incapsulamento, che consiste nell’applicazione di sostanze impregnanti che formano una pellicola di protezione;
  • Connamento, che consiste nel porre una barriera fisica che isola l’amianto dall’ambiente;
  • Sovracopertura, che consiste nell’applicare una copertura di altro materiale sopra l’amianto, di solito si adotta per i tetti in Eternit.

Per gli ultimi tre casi, bisogna stabilire una periodicità con cui effettuare le verifiche di controllo successive al primo intervento, poiché gli stessi materiali sono soggetti a degrado.

la rimozione deve essere fatta esclusivamente da personale specializzato e seguendo precise metodologie. Il faidate è del tutto sconsigliato.

Prima di arrivare alla definitiva rimozione dell’amianto occorresvolgereunaserie di attività importanti come la valutazione del rischio, l’analisi dei materiali, laprogrammazionedelleazionida svolgere per operare tutelando la salute e l’ambiente.

Come già detto, questo lavoro deve essere fatto da specialisti che inizialmente provvedono a eseguire un sopralluogo e a stilare una relazione in cui viene descritta la presenza o l’assenza di rischio amianto e la necessità di campionamenti e ulteriori analisi.

In caso di reale presenza di amianto, gli esperti eseguono e consegnano:

  • Mappatura dell’area in cui è presente il materiale, scattando fotografie e corredano il rapporto con tutti i dettagli tecnici utili
  • Valutazione dello stato dei manufatti e della relativa pericolosità
  • Analisi di laboratorio sul materiale campionato
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