Palermo – Joe Petrosino, pioniere della lotta contro la Mafia. Ieri mattina a Palermo si svolta la giornata di commemorazione in memoria del poliziotto italo – americano, ucciso 113 anni fa.
A promuovere l’iniziativa, l’associazione Joe Petrosino di Palermo che nel corso dell’evento dell’evento tenutosi a piazza Marina, luogo dell’uccisione, ha ricordato la figura del funzionario di Polizia che nei primi anni del novecento si rese protagonista di una serrata lotta contro il crimine organizzato a cavallo tra la Sicilia e l’America.
Lo fece mettendo in campo non solo tanto coraggio, ma anche metodi investigativi innovativi ed estremamente efficaci.
Fu tra i primi ad introdurre il metodo delle indagini “sotto copertura”, facendo infiltrare i poliziotti italiani nei sistemi criminali, riuscendo, in questo modo, ad acquisire informazioni preziose che gli permisero di sgominare le organizzazioni criminali di New York. Tra i suoi risultati più importanti va ricordato l’arresto del boss don Vito Cascio Ferro, il padrino più potente della Mafia newyorkese.
Il suo viaggio in Sicilia nel 1909 per spezzare il cordone ombelicale tra la Mafia e la “Mano nera”, società segreta che terrorizzò l’America nei primi anni del 900 gli fu fatale. Il 12 marzo, infatti, venne ucciso – in un attentato a piazza Marina – con quattro colpi di pistola.
Presenti alla cerimonia Giuseppe di Miceli, presidente dell’Ente regionale per il Diritto allo studio universitario (E.R.S.U.) di Palermo; Roberto Lagalla, assessore regionale dell’Istruzione e formazione professionale; Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; Anna Maria Corradini, presidentessa Associazione Joe Petrosino Sicilia; Caterina Di Bianco vice sindaco di Padula; Vincenzo Lamanna, presidente Associazione internazionale Joe Petrosino Padula; e il pronipote di Joe Petrosino Nino Melito Petrosino che da anni si dedica al ricordo della sua figura.