Made in Italy: innovazione, creatività, abilità manuale. Intervista a Maurizio Talarico

Made in Italy: innovazione, creatività, abilità manuale. Intervista a Maurizio Talarico
Luglio 29 16:41 2021 Print This Article

Roma – “Il signore delle cravatte sartoriali”, un titolo che gli è stato cucito addosso dai suoi innumerevoli estimatori italiani e stranieri. Perché la vita e la storia, di Maurizio Talarico nato a Catanzaro e diventato un’icona nazionale, sono legate a doppio filo con l’eleganza maschile. Quell’eleganza che nel 1999, lo vedeva   imprenditore della Talarico Cravatte in Roma. Quell’eleganza che oggi lo ha portato a diventare protagonista indiscusso, insieme al figlio Tiziano, della cravatta sartoriale indossata dai Presidenti della Repubblica Italiana: Cossiga, Ciampi, Napolitano, Mattarella e dei Presidenti del Consiglio dei Ministri: Prodi, Berlusconi Monti, Renzi, Gentiloni e Conte.  E’ fornitore dei Capi di Stato o dei Primi Ministri Esteri: George W. Bush, Barack Obama, Donald Trump, Pedro Sànchez, Shinzò Abe, Tamim bin Hamad al-Thani.

Una vita all’insegna della creatività, tra Roma Londra e Tokyo. Ma anche una vita di grande lavoro, nel suo atelier in via dei Coronari a Roma, a creare cravatte tutte in seta e twill distinguibili in 3 varietà: 3-5-7 pieghe, la realizzazione è fatta a mano; per garantire l’autenticità artigianale ci son due brevetti importanti uno la cucitura a X che testimonia il processo manuale, l’altro brevetto è l’utilizzo di seta e twill con un interno realizzato in lana pregiata per cui una volta riposta la cravatta, essa ritorna in posizione naturale annullando le fastidiose pieghe del nodo.

Oggi la Talarico Cravatte compie 22 anni e nel tempo ha mantenuto intatto quel concetto di unico «nel senso di raro, speciale, momento di personale privilegio» che Maurizio Talarico intendeva esprimere già nella scelta del nome. Per lui la cravatta sartoriale è l’accessorio che diventa arte, di stagione in stagione continua a trarre ispirazione dal suo ricco mondo immaginifico.

Sappiamo che nei fatti e nella sostanza si è misurato con se stesso, creando un’azienda utilizzata come termine di paragone dell’eccellenza nel mondo.  

  1. Con quali parole descriverebbe questa straordinaria esperienza?

La definirei con pochi aggettivi per semplificare ne scelgo semplicemente uno: entusiasmante

  • Lei ha sempre avuto l’urgenza creativa di esprimere il suo estro, il suo lato più sperimentale, come si è visto nella collezione 2020, innovativo, appunto. Possiamo dire che, i traguardi imprenditoriali derivano da un rinnovamento aziendale e coincidono con un momento di liberazione dal cliché che voleva classificarla semplicisticamente come il designer estroso?

Credo che la visione è importante in ogni settore, comprendere le dinamiche e intuire gli spazi vuoti che ci sono ed andare ad occuparli.  Nello specifico ho compreso che la cravatta con disegni inglesi anni 80- 90 non era piu apprezzata oltre che nei motici anche nei colori troppo scuri tropppo formali. La mia rivoluzione e’ stata sdoganare sia quei colori che digni rimanendo in classico rivisitato. Oggi mi fa piacere che molti manager politici o semplici clienti abbiamo mana mano abbandonato quello stile troppo austero sposando l’eleganza con colori più chiari sempre clasici e con disegni non del tutto scontati.

  • Atteso che in quest’anno difficile, tutti gli imprenditori hanno dovuto fare i conti con la pandemia, lei come imprenditore e uomo di visioni quali sono le strategie che ha messo in campo e quali le prospettive che è riuscito a realizzare.

Il mio più che un lavoro e’ una passione una missione. Detto ciò, non ho cercato di creare alternative, ho semplicemente intuito che la pandemia è un periodo a breve medio termine.

Una delle caratteristiche dell’imprenditore, è quella di non farsi prendere da onde emotive ed avere visioni. Non mi  sono fatto prendere dall’ ansia o dalla paura. Semplicemente ho atteso che gli eventi iniziassero a mutare. Credo in una forte ripresa dell’economia italiana, guardando il pil attuale è una  conferma  alla ripresa che non può avverarsi

 Dal punto di vista imprenditoriale, oltre a pensare strategie vincenti per fronteggiare la crisi, c’è una responsabilità sociale nei confronti dei dipendenti, cosa ha fatto per superare lo stallo attuale.

Non ho ridotto il numero delle unità anzì  sul finire del 2020 ho assunto tre persone. Certo nei momenti di chiusura imposta dal governo ho usufruito delle agevolazioni previste.

  • Il Made in Italy nel mondo, vale 500miliardi di ero del nostro prodotto interno lordo, quali sono le sue strategie o visioni per trarne maggiori benefici. Quanto ha inciso nel suo lavoro, l’attenzione per l’export e l’internazionalizzazione.

Credo molto nell’internazionalizzazione sono sempre in fermento per occupare  spazi al di fuori dell’Italia. Molto tempo lo dedico ad incontri con gli attuatori per aiutare le imprese ad esportare  o ad aprire realtà  fisiche all’estero . In questo mese ho Incontrato il Ministro Luigi Di Maio e il direttore Generale dell’ICE Dott Roberto Luongo. sinceramente mi devo complimentare con tutte  due,  per gli importanti interventi e sostegni che stanno mettendo ed attuando da un anno a questa parte.          

  • Sappiamo che lo Stato ha messo in campo diverse strategie per PMI e start-up; attraverso il  Fondo Rotativo 394/81 ha concesso finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione delle imprese, qual è in sostanza l’obbiettivo nel prossimo futuro della sua azienda.

Ho aderito nel 2020  ad accedere ai fondi della legge 394, che prevedeva in via eccezionale il contributo al 60 % a di norma è 40  ho colto le agevolazioni previste e tramite la Simest ho aderito con un progetto di apertura di un negozio al dettaglio nella città di Madrid . e stato approvato e finanziato con una semplice e snella burocrazia

  • Chi si occupa del commercio con l’estero deve avere prospettiva e competenza. Nella sua struttura aziendale il concetto di competenze, tecnologia ed innovazione, che valore hanno quanto sono importanti, per il sistema paese e per la sua azienda.

Tali elementi sono il motore e il volano di un azienda. Oggi e’ importante seguire le evoluzioni sia in termini di tecnologie sia di ciò che richiede il mercato. Un’assenza o una poca attenzione a questi fattori determina sicuramente il fallimento di una company. All’interno della mia azienda ci sta una continua innovazione sia in termini di proposte di nuovi e sempre  contemporanei disegni e colori , oltre che comprendere l’evoluzione del mercato .Oggi si intuisce che tutte le aziende italiane e non stanno traghettando verso il Green .Sono stato il primo in Italia ad attuare una campagna di raccolta di cravatte usate , che ho fatto riciclare e sono tornate a vivere con nuovi colori . Ma non è tutto da settembre uscirà la prima cravatta realizzata con tessuto certificato GOTS . Le cravatte saranno prodotte  L’utilizzo delle fibre naturali biologiche, la loro tracciabilità lungo la filiera di produzione e l’adozione di processi ecosostenibili ha portato alla formalizzazione dello standard internazionale GOTS, che consente di produrre e promuovere prodotti tessili rispettosi dell’ambiente e dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori. Le cravatte saranno prodotte anche con etichette packaging tutto proveniente dalla filiera GOTS

  • Meccanismi facilitatori potrebbero consentire, al piccolo imprenditore, di presentarsi negli scambi internazionali, in maniera più dinamica e autorevole, ma è fondamentale che vi siano i presupposti del fare,misure e sistemi economici/politici che accompagnano l’iniziativa, qual è la sua opinione in merito?
  • In fine, un suo parere, sull’attuale situazione delle PMI in Italia, attraverso una capacità di analisi ed assoluta concretezza.

Tolte le aziende partecipate dallo Stato, Le grandi aziende private si contano sul palmo di una mano, le PMI rappresentano l’economia la produttività lo zoccolo duro dell’economia italiana la punta di ariete per entrare in maniera dirompente sui mercati internazionali ed iniziare a riprenderci gli spazi. Non ci sta paese comparabile al mondo con L’Italia. Il Made in Italy non si deve intendere come moda, ma come food, design , artigianato , trasformazione di materie prime etc . Oggi la ripresa passa proprio noi dalle PMI

           di Maria C. Ferrara

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