Luigi Di Pino, l’ultimo cantastorie siciliano: nella sua voce risuona la tradizione degli antichi aedi greci

Luigi Di Pino, l’ultimo cantastorie siciliano: nella sua voce risuona la tradizione degli antichi aedi greci
Maggio 25 18:33 2021 Print This Article

Riposto (CT) – Un moderno Omero. Un rapper dalle radici antiche. In qualunque modo lo si voglia considerare, ascoltare Luigi Di Pino è come passeggiare sul nastro del tempo, fino a raggiungere gli aedi della Grecia degli eroi e degli dei spietati che si prendevano gioco del destino degli uomini.

Di Pino è di Riposto in provincia di Catania. E’ uno degli ultimi esemplari di cantastorie che dall’eco dei secoli giunge sino a noi camminando tra le strade della bella e mitica Sicilia. Nella sua gioventù ha assorbito la tradizione dei cantastorie che ha conosciuto e che gli hanno trasmesso la straordinaria arte di raccontare in versi. La tecnica è la stessa, basata sull’oralità, con la quale, per secoli, si sono tramandate le gesta di Achille sotto le porte di Troia ed il ritorno di Ulisse nella sua Itaca, prima che la scrittura venisse introdotta come strumento di comunicazione.

Di Pino ci racconta dei due caposcuola siciliani, cantastorie dei fatti di cronaca della vita della Trinacria. Erano Orazio Strano di Riposto e Ciccio Busacca di Paternò. Due pietre miliari: con i loro versi ed i loro immancabili quadri illustrativi erano i telegiornali ante – litteram del popolo che così conosceva fatti e misfatti della loro terra. Poi con l’avvento della televisione, siamo a cavallo tra gli anni ’60 e 70, questa nobile arte andò scomparendo.

“Io cerco di mantenere accesa questa fiamma che rappresenta una profonda tradizione identitaria – afferma Di Pino – che non può estinguersi. Strano e Busacca rappresentano i miei punti di riferimento, anche se nel mio essere cantastorie ho determinato un mio stile personale. Oggi la funzione di informare dei fatti di cronaca non ha più molto senso. Ed ecco che l’obiettivo, attraverso un’ opportuna contaminazione tra musica, poesia, teatro, è quella di intrattenere. Ed allora, ad esempio, in un matrimonio può capitare di cantare la storia degli sposi con versi tutti collegati con sestine assonate e baciate”. In un mondo dove per conoscere una storia basta un click, la voce in versi di Di Pino ha qualcosa di magico. Un moderno Orfeo capace di riportare in vita le emozioni, troppo spesso soffocate da un’ umanità sempre più priva di sogni e di cuore.

di Antonio D’Ascoli

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