A mezzanotte scattano le nuove restrizioni varate dal governo per contenere la pandemia. Le nuove disposizioni vedono la Campania e Toscana entrare in zona rossa mentre Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche passano in zona arancione.
Secondo l’Istituto superiore di Sanità, tra il 22 e il 4 novembre l’Rt nazionale calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.43. Scrivono gli esperti nel monitoraggio: “L’epidemia in Italia — seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali — mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che potrebbe essere un segnale precoce di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020. Tale andamento andrà confermato nelle prossime settimane e non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti. Nella maggior parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 con diminuzione nel numero di regioni in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma, nonostante questo, una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti in numerose regioni italiane”.
La mappa del rischio aggiornata alle ultime disposizioni
Le regioni italiane sono dunque così suddivise: Zona rossa: Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Calabria, provincia autonoma dell’Alto Adige. Zona arancione: Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Umbria, Toscana, Liguria. Zona gialla: Veneto, Lazio, Sardegna, Molise, provincia autonoma di Trento.
L’auspicio di tutti è che questa nuova stretta, soprattutto nelle zone rosse, possa servire soprattutto a riorganizzare quei servizi sul territorio al fine di convivere con un maggiore margine di sicurezza con la pandemia ed al tempo stesso garantire la ripresa delle attività economiche.