Coltivata alle pendici del Vesuvio , il vulcano per eccellenza, conosciuto in tutto il mondo per la sua possente struttura naturale, in posizione dominante rispetto al golfo di Napoli . Dalla sua posizione monumentale, domina storia e giografia del territorio partenopeo . Delimitato dai paesi vesuviani e ville antiche , la bellezza e l’armonia è rimasta essenziale, dal respiro architettonico naturale. Quello che colpisce sono i luoghi bellissimi che lo circondano, ricchi di meraviglie storiche , una ‘’cattedrale’’ stupefacente di cultura , che ancora oggi suscita meraviglia e stupore. Riassume in se il simbolo della bellezza e la storia partenopea; stupisce la coltivazione di innumerevoli prodotti , da odori e sapori del passato che inebriano le cucine del futuro. Un’esperienza sensoriale e gustativa dal potere straordinario e miracoloso; quello che colpisce, che dalla terra lavica vengono coltivati prodotti singolari d’ inaspettata meraviglia, che rappresentano i prodotti d’eccellenza del territorio.
In questo scenario, la Fava del Vesuvio viene coltivata sulle pendici, caratterizzata da una notevole tenerezza ed un sapore esclusivo. Mangiate fresche, sono tra i cibi rituali del periodo della Quaresima in Campania.
La fava vesuviana, rappresenta un prodotto agricolo utilizzato nei piatti locali più tipici. Preparate con ingredienti semplici e locali, si trovano nel menù di tutti i ristoranti campani. Ingrediente principale, a cui si aggiungono olio evo, pancetta, formaggio oppure salumi, pasta, erbe aromatiche. La spiegazione per le innumerevoli versioni delle ricette di gastronomia locale, è semplice: è un piatto di cucina povera, nato per contrastare gli sprechi. Un tempo, infatti, si preparava con quello che le famiglie avevano a disposizione nelle dispense. In altre parole, con tutto quello che poteva dar sapore e sostanza al pane raffermo. Ogni famiglia, dunque, ha la propria ricetta “del cuore”, tramandata di generazione in generazione. Le fave vesuviane tradizionalmente, vengono servite come minestra oppure condite con olio della costiera amalfitana e basilico ma spesso anche affiancate da formaggi stagionati o in insalata. In uno dei tanti agriturismi del Parco del Vesuvio si possono gustare con salumi tipici, formaggio e un buon bicchiere di vino Taurasi dal profumo della Valle Caudina, mentre si osserva la bellezza della natura.
Ecco quindi una ricetta che con la fantasia, ci fa viaggiare nelle zone di straordinaria bellezza campana.
Mezze maniche su crema di fave
Ingredienti:
400 gr di fave sgusciate
320 gr mezze maniche,
olio d’oliva extravergine
100 gr di guanciale
pepe nero q.b
pecorino q.b
prezzemolo
1 cucchiaino di curcuma
DESCRIZIONE
Pulire le fave dai baccelli e sbollentare in acqua per 2 minuti e sbucciare. Frullate metà delle fave con un po’ d’acqua sbollentata, un filo d’olio, pecorino q.b,
alcune foglie di prezzemolo, pepe e sale. Tagliare a cubetti il guanciale e metterlo in una padella a soffriggere con un filo d’olio biologico extravergine,
a fiamma bassa fino a renderlo croccante, ultimate aggiungendo le fave e insaporire per qualche minuto. Portate a bollore l’acqua con sale e un cucchiaino di
curcuma,scolate la pasta al dente e versate in padella a mantecare col guanciale, fave e un mestolo d’acqua di cottura. Servite cospargendo il piatto, con formaggio stagionato.
di Maria C. Ferrara