Ancora una volta il Movimento Autonomi e Partite iva ha preso una dura posizione nei confronti del Governo, col quale lo scontro ha valicato i confini nazionali finendo dinanzi alla Commissione Europea. Il coordinatore campano del Movimento, Giuseppe Calvanese, ha spiegato le ragioni secondo cui i 600 euro serviranno a poco o nulla e ha ribadito una serie di richieste all’Esecutivo, volte a favorire la resistenza al Coronavirus di imprese e professionisti, in grande difficoltà a causa del lockdown imposto della pandemia.
Così Calvanese: “Come vendere garanzie per liquidità. Ancora parole e niente fatti per la categoria delle partite Iva. I mezzi di informazione hanno fatto passare come una grande manovra economica, l’ultimo decreto. Vogliamo ribadire che i 400 miliardi sono garanzia per le banche, le stesse banche che ci presteranno danaro, da dover restituire con interessi, seppur minimi. Danaro che se non riuscissimo a restituire, sarà chiesto con forza, tramite l’Agenzia delle Entrate, pignoramenti, blocco conti correnti ecc…”
Spazio poi ad alcuni dati: “Dati testimoniano il 65% delle aziende gravemente colpite dall’emergenza Coronavirus, l’impatto è risultato ancor più problematico per le attività di alloggio e ristorazione, dove il 99% degli imprenditori ha segnalato di aver subito effetti negativi. Per la manifattura, il 60% delle imprese riconosce degli effetti negativi, con problemi più evidenti per il settore dell’abbigliamento”.
Le conseguenze saranno dunque inevitabili, secondo Calvanese: “Tanti imprenditori saranno costretti a licenziare per far quadrare i conti, licenziamenti che purtroppo saranno inevitabili per far fronte alle tante passività accumulate in questo periodo ed oltre tutto prospettando una ripresa post-emergenza lentissima in molti settori. A farne le spese saranno come sempre gli imprenditori che con 600 euro faranno poco e niente e, di conseguenza, ci sarà un’inevitabile ricaduta sui dipendenti delle stesse aziende. Riceviamo come coordinamento regionale del Movimento Autonomi e Partite iva, tanti messaggi preoccupanti, persone che non riusciranno a pagare i fitti dei propri locali, pensando alla cessione dell’attività, persone con assegni da dover onorare e che non riusciranno, ristoratori che hanno merce, per centinaia di euro in deposito in scadenza, quindi da buttare, settore turistico/alberghiero che hanno visto annullate le prenotazioni sia per Pasqua e sia per i periodi successivi. Per tutto questo gli aiuti sono solo 600 euro, che tra l’altro per riceverli, bisogna imbattersi nella solita lenta e macchinosa burocrazia”.
Infine, una serie di richieste al Governo finalizzate ad aiutare il popolo delle partite iva: “Ancora una volta non ci sentiamo tutelati e siamo in balia di noi stessi, purtroppo con un Governo non scelto dagli italiani e lontano dalla vita reale del paese, non ci si poteva aspettare null’altro. Noi del Movimento Autonomi e Partite iva dopo le proposte di marzo fatte al Governo, ribadiamo, per arginare questo dramma che sta investendo il nostro paese; un azzeramento tributi, contributi e acconti per tutto il 2020, per necessità di liquidità per il rilancio del 2021. Affitti e utenze accollate allo Stato, del periodo di chiusura obbligatoria per Coronavirus. 1000 euro mensili da aprile ad agosto per indennità alimentari per mancati incassi a tutta la platea di titolari di partita iva. Almeno il 50% a fondo perduto del prestito richiesto, dall’azienda, per far fronte all’emergenza. Solo così possiamo dare un reale sostegno alle partite iva e alle aziende, per poter fronteggiare il prospettarsi di un’ecatombe di fallimenti e licenziamenti. Basta con le chiacchiere, ci vogliono i fatti caro Governo”.
di Fabrizio Ferrante