“Innocenti”, grande successo per gli allievi della Src al teatro “Gentile” di Cittanova

“Innocenti”, grande successo per gli allievi della Src al teatro “Gentile” di Cittanova
Febbraio 23 22:52 2020 Print This Article

Cittanova – È stato un successo assoluto quello di Innocenti, il nostro cuore rifiuta il silenzio”, lo studio attoriale liberamente tratto da “Lo stato d’Assedio” di A. Camus, andato in scena giovedì sera presso il Teatro “R. Gentile” di Cittanova. Protagonisti gli allievi della MasterClass III della Scuola di Recitazione della Calabria guidati dalla loro Docente, Renata Falcone, in collaborazione con il Direttore Walter Cordopatri e con i docenti e gli allievi di MasterClass I, MasterClass II, Medium e Junior.

Una sfida, un cambio di rotta che la SRC ha voluto intraprendere, all’insegna dell’essenziale, affinchè al centro sia l’attore e la sua interpretazione pura e netta. Una nuova via da percorrere al fine di mostrare al pubblico niente altro che l’arte della recitazione, che non si improvvisa, che è frutto di passione si, ma anche di sacrificio, impegno, studio quotidiano. Fulcro di tutto sono state la ricerca, la sperimentazione, la capacità dell’attore di trovare in sè, e non all’esterno, nuovi mondi e nuovi spazi. Niente scenografie dunque, niente orpelli, solo sei cubi che sono stati ora pulpito, ora sostegno, ora riparo, e l’abilità di creare da quel poco e con quel poco azione e interazione, relazione e sinergia.

Un silenzio in sala che ha avuto del religioso, un pubblico attonito, spiazzato dalla forza e dalla crudezza del testo, travolto dall’energia che i ragazzi hanno saputo trarre e trasferire  nell’ interpretarlo.

Una scelta registica precisa quella di incentrare questo studio attoriale solo sul primo e sul secondo atto dell’opera, presentando comunque un lavoro di per sè completo. Il secondo atto de Lo stato d’Assedio è quello che apre più interrogativi, che spinge lo spettatore a porsi domande su se stesso, sul mondo che lo circonda, sulla società in cui vive, sulle varie forme di oppressione e resistenza all’oppressione. Spingere alla riflessione, proprio questo è stato l’obiettivo: “perchè quel che vogliamo fare è lasciare al pubblico degli interrogativi, piuttosto che dare ad esso delle risposte preconfezionate, spesso non richieste”. E gli allievi della SRC ci sono riusciti magistralmente, con una potenza interpretativa ed un livello artistico da veri professionisti.

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