“Tutti uniti ai piedi della mangiatoia “: la suggestione del presepe vivente di Sibari

“Tutti uniti ai piedi della mangiatoia “: la suggestione del presepe vivente di Sibari
Gennaio 06 19:40 2020 Print This Article

Sibari (Cs) “Così dice il Signore: E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere tra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti” (Mi, 5,1).

Delle antiche glorie magnogreche, in questo contesto poliedrico, a Sibari, frazione di Cassano Allo Ionio (CS), proprio come mezzo di comunione, oltre che come strumento di efficace evangelizzazione è nato, nel 1988, diretto per tanti anni dai Redentoristi che reggevano questa comunità parrocchiale, in collaborazione con rappresentanti di tutte le classi d’età del paese. Il Presepe Vivente, che quest’anno giunge alla sua XXX edizione, è organizzato dall’associazione Stefania Fortino con le Parrocchie San Giuseppe e San Raffaele guidate da Don Pietro Groccia.

Vincitore di un premio nazionale come “PRESEPE PIÙ BELLO D’ITALIA” nel 2016 e del “PREMIO INTERNAZIONALE “IL SANTO PRESEPE”.

La sua struttura lignea, composta con legname proveniente dal Pollino e dalla Sila, è realizzata interamente da volontari che da trent’anni si occupano di essa, ed è inoltre caratterizzata dal fatto di essere ogni anno completamente ricostruita ex novo: ciò, pur comportando un notevole dispendio di energie, dà libero spazio alla fantasia e alla creatività dei costruttori che possono, pur nel rispetto della tradizione, rendere ogni edizione del Presepe un unicum, un originale mai eguale a se stesso. La piazza antistante a S. Eusebio, infatti, non possiede altro che dei portici, dove vengono allestite, oltre alla grotta che ospita il Sacro Evento, anche tutte le interessanti botteghe dove vengono riproposti gli antichi mestieri, arredate di tutto punto con i vecchi strumenti dei vari artigiani: il falegname; il casaro; il ciabattino; il fabbro; il vasaio; il fornaio che impasta e frigge i “vissin jeddi”(ciambelline di pasta fritta di acqua, farina e lievito), che vengono offerti ai visitatori, e ancora altri personaggi. In mezzo a tutto quest’insieme di persone, immancabili sono gli animali.   Tutto ha avuto inizio il 26 Dicembre, con la benedizione e l’inaugurazione da parte di mons. Vescovo Francesco Savino, vescovo della Diocesi di Cassano Allo Ionio (CS), dando inizio alla rappresentazione. 

Il Presepe Vivente, oltre all’immancabile funzione di evangelizzazione, vuole far rivivere nel miglior modo possibile il sempre attuale e universale messaggio natalizio di fratellanza, pace e serenità. Il Presepe Vivente di Sibari mantiene ancora oggi la funzione di “legame” tra le diverse realtà della comunità civica e parrocchiale, e si prefigge oggi, anche come strumento di scambio interculturale con diverse realtà e mezzo per rendere noto un territorio di molteplici potenzialità e  peculiarità. 

          Redazione Gusto in Movimento

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