Ricerca contro il cancro: gli effetti positivi del termomagnetismo. Le ricerche dell’Università di Torino

Ricerca contro il cancro: gli effetti positivi del termomagnetismo. Le ricerche dell’Università di Torino
Luglio 17 23:53 2019 Print This Article

Torino  – Da una collaborazione tra il Politecnico di Torino e l’Università di Torino nasce lo studio pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Biochimica et Biophysica Acta – Molecular Cell Research, il cui tema è proprio l’utilizzo degli effetti termomagnetici su biosistemi per combattere il cancro.

La recente pubblicazione proviene dallo studio dell’effetto dei campi elettromagnetici a bassissima frequenza e intensità sulla crescita e sul metabolismo delle cellule umane, con un particolare interesse alle applicazioni in campo oncologico. Lo studio è stato condotto in collaborazione tra PoliTo (Dipartimento di Energia “Galileo Ferraris” sede di Torino per la modellizzazione termofisica e sede di Alessandria per la calibrazione del setup sperimentale) e UniTo (Dipartimento di Oncologia e Dipartimento di Scienze Mediche).

È stato appunto progettato e realizzato un apparato con il quale è possibile irradiare le colture cellulari tumorali con onde elettromagnetiche a bassissime frequenze e generare effetti termomagnetici per rallentarne la proliferazione. Questo è quello che è stato definito un approccio innovativo perché si è in grado di calcolare la frequenza della radiazione che può agire sulla cellula tumorale a partire da una analisi termofisica del sistema cellulare; da qui si riesce a proporre un trattamento specifico che risulta essere indipendente dal difetto molecolare che ha causato il cancro ed è per questo efficace su qualunque tipo di tumore, oltre ad essere innocuo per le cellule non tumorali.

Tale trattamento rappresenta una vera e propria novità in campo oncologico perché, a differenza delle cure tradizionali, non è somministrato un farmaco che la cellula tumorale può eliminare. Quello che si fa infatti è costringere la cellula tumorale a sprecare le sue riserve energetiche e a fermare la propria riproduzione. Una valida applicazione dello studio è che potrebbe essere usato in combinazione con le chemioterapie classiche per potenziarne l’efficacia e diminuire la formazione di metastasi, proprio in virtù del maggiore consumo energetico imposto dal campo elettromagnetico. Una parte fondamentale nel conseguimento dei risultati è stata la modellizzazione termofisica in grado di svolgere un ruolo previsionale del comportamento biofisico delle cellule tumorali.

Applicazioni future del progetto sono quelle in vivo e in umano nell’ambito di una medicina personalizzata e mirata a colpire solo le cellule tumorali. Questo progetto di ricerca sta cercando di ottenere ulteriori supporti finanziari per arrivare nel più breve tempo possibile all’applicazione clinica.

Lo studio è stato ideato e diretto congiuntamente dalla ricercatrice Dr.ssa Francesca Silvagno (UniTo) per la parte biochimica e dal Prof. Umberto Lucia (PoliTo)per gli studi fisico teorici e applicati, e supportato dalle competenze mediche del Prof. Antonio Ponzetto (UniTo) e del Prof. Ezio Ghigo (UniTo), in collaborazione con la Prof.ssa Riccarda Granata (UniTo), e dalle competenze di gestione dell’innovazione del Prof. Emilio Paolucci (PoliTo) e del Prof. Romano Borchiellini (PoliTo).

 

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