Progetto Battery 2030+: la rivoluzione europea delle batterie. Tra i partner del progetto il Politecnico di Torino

Progetto Battery 2030+: la rivoluzione europea delle batterie. Tra i partner del progetto il Politecnico di Torino
Marzo 18 22:14 2019 Print This Article

Già nel maggio 2018 la Commissione europea ha sottolineato la necessità di sostenere l’ecosistema europeo dell’industria delle batterie con un’iniziativa di ricerca a lungo termine nelle future tecnologie delle batterie. Battery 2030+ è un progetto che ha ricevuto un finanziamento per l’azione di coordinamento e sostegno nell’ambito del programma Horizon 2020 e attualmente comprende 17 partner in nove paesi europei. Da marzo 2019, e per la durata di un anno, Battery 2030+ getterà le basi per un progetto di ricerca europeo su larga scala: un progetto destinato a durare 10 anni.

Battery 2030+ ha come intento quello di inventare le batterie del futuro in modo da fornire tecnologie all’avanguardia all’industria europea. Sono proprio le batterie ad essere tra le tecnologie chiave per ottenere una profonda decarbonizzazione del sistema energetico europeo, in particolare nel settore dei trasporti, con l’avvento della mobilità elettrica, e nel settore dell’energia elettrica, dove si va verso fonti energetiche rinnovabili. Con il passare degli anni infatti aumenterà la necessità di avere nuove generazioni di batterie ad altissime prestazioni, sostenibili, convenienti e sicure, andando a delineare quella che è una competizione aperta a nuovi sviluppi.

L’intero progetto è coordinato dalla professoressa di chimica organica Kristina Edström, appartenente all’Università di Uppsala, in Svezia; la docente ha dichiarato di voler istituire una piattaforma di accelerazione per la scoperta di nuovi materiali per le batterie con l’ausilio dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale; sarà grazie a questi nuovi materiali che sarà possibile affrontare le sfide relative alla realizzazione di batterie ad altissime prestazioni. Il punto di attenzione, afferma ancora, saranno le interfacce nelle batterie in cui si verificano reazioni dannose per la durata delle batterie stesse, e si progetteranno funzionalità intelligenti fino al livello delle celle della batteria, prestando sempre attenzione alla sostenibilità.

Il Politecnico di Torino è l’unico partner italiano: “si tratta del progetto più importante in Europa in questo settore e il Politecnico, grazie alla sua esperienza in queste tecnologie, ricopre un ruolo di primo piano grazie al quale speriamo che sia possibile contribuire allo sviluppo del settore e alla creazione di nuove opportunità in Italia” – dichiara Silvia Bodoardo, responsabile del progetto per l’Ateneo.

Le cinque università comprese nel consorzio Battery 2030+ sono: Università di Uppsala, Politecnico di Torino, Università tecnica di Danimarca, Vrije Universiteit Brussel e Università di Münster  e altri centri di ricerca, associazioni e società, ottenendo il sostegno di numerose organizzazioni europee e nazionali, tra cui ALISTORE ERI, EERA, EIT InnoEnergy, EIT RawMaterials, EARPA, EUROBAT, EGVI, CLEPA, EUCAR, KLIB, RS2E, Swedish Electromobility Centre, PolStorEn , ENEA, CIC energigune, IMEC e Tyndall National Institute.

di Ludovica Beatrice Chiango

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