Roma – “Ridurre il numero e l’entità degli incidenti stradali rappresenta l’obiettivo primario perseguito dallo Stato attraverso il Codice della Strada. Non assecondano tale principio alcuni elementi che, nelle proposte all’ordine del giorno, mettono invece a rischio l’incolumità di autisti e cittadini”.
E’ quanto ha dichiarato oggi Mauro Mongelli, Segretario Generale della FAISA-CISAL, a margine delle audizioni sul nuovo Codice della Strada tenutesipresso la Commissione Trasporti della Camera.
“Anche in considerazione dello stato disomogeneo della rete stradale – ha precisato -, che presenta ambiti di vulnerabilità significativi, per i centri abitati sono inaccettabili proposte quali la circolazione dei ciclisti nelle corsie riservate ai mezzi pubblici e di emergenza, oltretutto contromano, come ipotizzato per le zone in cui vigono limiti di velocità di 30 km/h”.
“Altrettanto discutibile – ha continuato il Segretario – è l’innalzamento dei limiti ordinari per il rinnovo della patente di guida dei mezzi pubblici dai 60 ai 65 anni, con lo slittamento dell’età massima degli autisti dagli attuali 65 ai 70 anni. Ipotesi ancor più paradossale alla luce delle disposizioni previdenziali, che inquadrano tali mansioni tra i lavori gravosi e usuranti”.
“Sempre in nome della Sicurezza, in considerazione della lunghezza di molti mezzi pubblici – ha aggiunto Mongelli -, l’accensione della luce gialla ai semafori deve durare abbastanza da consentire lo sgombero dell’incrocio in tempo utile, dunque più dei 5 secondi previsti dalle nuove disposizioni”.
“Riteniamo infine – ha concluso – che, nel caso in cui lo spazio riservato alla fermata degli autobus sia impropriamente occupato, non sia sanzionabile l’operatore che, rispettando il programma di esercizio, fermi il mezzo al di fuori dello spazio previsto