“La musica fa crescere i pomodori”, lo spettacolo-concerto di Peppe Vessicchio fa tappa a Manfredonia

“La musica fa crescere i pomodori”, lo spettacolo-concerto di Peppe Vessicchio fa tappa a Manfredonia
Gennaio 12 19:02 2019 Print This Article

Manfredonia – «Ho notato che le piante sono suscettibili di performance migliori nel momento in cui incontrano i segnali sonori. Ho cominciato con Mozart, poi ho tentato Beethoven ma senza raggiungere gli stessi risultati. Con Bach invece è andata meglio: significa che non è la musica di un determinato periodo o con un certo stile il segreto, ma la sua organizzazione polifonica», spiega Vessicchio che accompagnato da “I Solisti del Sesto Armonico”, che venerdì 11 gennaio 2019 ore 21.00 si è tenuto presso il Teatro comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia.

Come per le mucche l’ascoltare musica classica fa produrre più latte anche per nel campo agronomo le note musicali fanno bene. Mozart aiuta i pomodori a crescere meglio. Beethoven non tanto. I Beatles fanno bene a melanzane e zucchine, e a dire il vero anche al vino. Parola di Peppe Vessicchio, musicista e arrangiatore, celebre per le direzioni d’orchestra a Sanremo, che lontano dai riflettori si dedica allo studio delle relazioni tra la musica e la crescita delle piante. Un argomento che Vessicchio ha portato in scena al Teatro “Dalla” venerdì 11 gennaio, all’interno di “Peso Piuma”, la stagione di prosa 2018/19 della Città di Manfredonia, organizzata dal Comune e dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con la compagnia Bottega degli Apocrifi.
Il Maestro Vessicchio ha portato in scena lo spettacolo-concerto “La musica fa crescere i pomodori” tratto dal suo primo libro, un saggio pop in cui ripercorre la propria vita all’insegna della musica ed esplora il connubio tra armonia e natura.

Lo spettacolo ha saputo disegnare percorsi musicali a dir poco magiche spaziando dalle arie di Vivaldi alle hit fusion dei “Weather Report” alle colonne sonore da film di Ennio Morricone, dalla musica senza tempo di Domenico Modugno alle canzoni di Sanremo che hanno consegnato Vessicchio alla storia del Festival, fatta di 24 anni di frequentazioni e collaborazioni di riguardo (Zucchero, Gino Paoli, Elio e le storie tese, ……). «…. ogni movimento di una nota nel suo cammino verso un’altra è come se fosse un generatore elettromagnetico. Immaginiamo che un intervallo abbia il suo potere elettromagnetico, così nel momento in cui ne mettiamo diversi insieme dobbiamo trovare una formula per regolare la polifonia. Esistono formule che in parte derivano dalla musica del ‘700, altre in parte sviluppate con studi di fisica per garantire una sorta di mare calmo, di aria calma. È un prodotto altamente bilanciato. Non ci sono conflitti degli armonici. Rimane, infine, un discorso legato al campo che si genera. Ogni suono che immettiamo nel silenzio non vive singolarmente ma vive di una serie di armonici che satellitano attorno a lui. Quando ne emettiamo due, noi cominciamo a generare un campo complesso che è formato dall’insieme degli armonici. Questo ci dà in qualche modo la prospettiva degli spazi che possiamo percorrere. Insomma stiamo generando una perturbazione nell’aria» queste le parole del maestro Vessicchio nel spiegare il suo spettacolo». Da un punto di vista scientifico si spiega nel fatto che “le onde sonore muovono l’aria, ma non sappiamo ancora come. Possiamo capire cosa accade quando mettiamo un braccio in una bacinella d’acqua e muoviamo la mano. Possiamo vedere l’acqua che si muove e che, a seconda del movimento della mano, possiamo ottenere una reazione dell’acqua. Lo stesso avviene nell’aria per la musica. Dobbiamo pensare che il modo in cui le particelle d’aria si organizzano in relazione al tipo di sollecitazione di perturbazione che hanno è portatrice di un segnale che può essere accolto dal corpo come benefico”

I componenti del ‘Sesto Armonico’ sono: Gennaro Desiderio (primo violino), Zita Mucsi (secondo violino), Nico Ciricugno (viola), Zsuzsanna Krasznai (violoncello), Igor Barbaro (contrabbasso), Pierpaolo Bisogno (percussioni) e Toni Loderini (fisarmonica). Alessandro Tomei (sax), Fabio Gianolla (fagotto) e Angela Cosi (arpa); Giacinta Nicotra, Rosa Martirano e Teresa Italiano (voci). Alla musica e al racconto ha fatto  da cornice la splendida magia di Simona Gandòla che, con il suo tavolo luminoso, ha incantato il pubblico creando con la sabbia scenari sognanti in grado di svanire e rinascere incessantemente.

L’armonia della musica, dell’arte, dello spettacolo e della scienza ha dato vita ad uno spettacolo unico e meraviglioso.

 

Danila Paradiso (PopCorn Press) per Gusto in Movimento

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