by fastadmin | 9 Marzo 2025 13:46
L’Impero Romano, nel suo periodo di massimo splendore, era profondamente legato al culto degli Dei e a una grande connessione con gli elementi. Eseguivano rituali, divinazioni, purificazioni. Era un modo di vivere, parte integrante del governo, delle leggi e delle guerre. Gli imperatori venivano spesso divinizzati, e il Senato stesso consultava oracoli(maghi) prima di prendere qualsiasi decisione. L’arrivo del Cristianesimo ha segnato l’inizio della decadenza senza fine dell’Italia e del mondo intero. Guardate l’Egitto, l’Impero Romano, erano gli imperi più forti e ricchi al mondo! Adesso, siamo diventati il terzo mondo!
Con l’Editto di Milano (313 d.C.), l’imperatore Costantino concesse la libertà di culto ai cristiani, ma fu con Teodosio I che il cambiamento divenne irreversibile: nel 380 d.C., con l’Editto di Tessalonica, il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero, e nel 391 d.C. vennero proibiti i culti pagani. Come si dice? Dal dito si sono presi tutto il braccio. Questo non fu solo un cambiamento religioso, ma l’inizio della FINE. Declino dell’autorità imperiale: gli imperatori non erano più visti come semidivinità scelte dagli Dei, ma come semplici sovrani la cui legittimazione proveniva dalla Chiesa. Quindi il potere è stato tolto al lupo per darlo alle Iene. Distruzione della sapienza antica: i templi vennero chiusi, molte opere filosofiche e scientifiche vennero distrutte o censurate, e la conoscenza passò sotto il controllo della Chiesa, che ha impedito l’accesso ai testi più antichi ed esoterici. Crollo del sistema: il cristianesimo predicava la sottomissione, la rinuncia ai beni materiali e il distacco dal mondo(per gli altri, mentre loro indossano oro da svariati carati, e vivono in lussuose proprietà da 300 e più metri quadri!) ovviamente la povertà vostra è la loro ricchezza! Questo contrastava con la visione romana di grandezza, gloria e potere, portando a un indebolimento dell’ethos nazionale e sempre più potere alla loro setta.
L’abbandono degli Dei segnò l’inizio della FINE. Con la caduta di Roma nel 476 d.C., l’Italia entrò in un lungo periodo di instabilità. Senza un’identità spirituale solida, la penisola divenne un terreno di conquista per barbari, papi, signori feudali e potenze straniere.
Perdita della centralità politica: Roma, da centro del mondo, divenne un gregge di deboli, malati e pecore sotto il dominio della Chiesa. Regresso scientifico e culturale: l’Europa cristiana entrò nel Medioevo, un’epoca di superstizione e oscurantismo. Mentalità servile e paura del sacro: il passaggio dalla venerazione degli Dei, che richiedeva disciplina, forza e autostima, alla fede cristiana, basata sul peccato, sulla colpa(non si sa di cosa) e sulla sofferenza rese gli italiani pieni di complessi, pieni di blocchi, pieni di ansie e paure, sottomessi e meno ambiziosi.
Il Rinascimento rappresentò un ritorno ai valori dell’antica Roma: l’uomo come centro del mondo, il culto della bellezza, la riscoperta della filosofia pagana. Tuttavia, la Chiesa e le monarchie assolutiste bloccarono questo slancio con la Controriforma, la Santa Inquisizione e la repressione del libero pensiero.
Teodosio I il Traditore: L’Imperatore che Condannò gli Antichi Dei.
L’ Influenza del vescovo di Milano, Ambrogio è stata decisiva ( proprio come da loro abitudine, i componenti della setta per un loro esclusivo tornaconto adescano le prede e non le mollano fino a quando non hanno raggiunto il loro obiettivo, in caso contrario li fanno fuori). L’illustrissimo(si fa per dire) convince Teodosio che il paganesimo era una minaccia per la stabilità morale dell’Impero e lo costrinse a pentirsi pubblicamente per il massacro di Tessalonica (390 d.C.), dimostrando il potere crescente della Chiesa.
Il politeismo e i culti misterici erano difficili da controllare, mentre la Chiesa Cristiana, con la sua struttura gerarchica, poteva essere usata per consolidare il potere centrale.
Le famiglie patrizie ancora legate ai culti tradizionali (come il Senato Romano) rappresentavano un ostacolo. L’abolizione del paganesimo servì anche a togliere loro potere.
L’Inizio della Fine
Dopo l’Editto di Tessalonica, Teodosio avviò una campagna di persecuzione contro il paganesimo, con misure drastiche. Chiusura e distruzione dei templi pagani. Il Tempio di Vesta a Roma venne chiuso e il fuoco sacro spento. Il Serapeo di Alessandria, uno dei più grandi templi dedicati a Serapide, fu distrutto da fanatici cristiani nel 391 d.C. Furono abbattuti numerosi altari e statue di divinità in tutto l’Impero. Abolizione dei Giochi Olimpici (393 d.C.) Considerati un rituale pagano in onore di Zeus, vennero vietati e non furono più celebrati fino al 1896! Sanzioni contro chi praticava culti pagani: La divinazione, i sacrifici e i riti tradizionali divennero reati punibili. Il Senato Romano, ancora in parte pagano, tentò di opporsi, ma Teodosio impose il Cristianesimo con la forza.
La Meritata Fine di Teodosio I e purtroppo, la Fine di Roma.
Solo 80 anni dopo aver concesso il monopolio al Cristianesimo avviene la Caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.)
Da Dominatori a Sottomessi:
L’Impero che un tempo conquistava il mondo invocando Marte, Giove e Fortuna divenne un regno frammentato e sottomesso a un’ideologia che condannava la sua stessa essenza.
Il politeismo romano, che vedeva negli Dei la manifestazione delle forze dell’Universo, fu rimpiazzato da un monoteismo monarchico assolutista e intollerante, che distrusse ogni tipo di culto diverso dal loro.
Da Potenza a Rovina:
L’Impero Romano, un tempo simbolo di forza, cadde nel caos. La Chiesa prese il potere, e Roma non fu mai più la stessa.
L’Apogeo dell’impero Romano sotto il culto degli Dei.
Durante il periodo del culto pagano, Roma divenne il centro del mondo conosciuto, estendendo il suo dominio dall’Atlantico alla Mesopotamia, dal Nord Africa alla Britannia. La sua forza derivava dalla disciplina militare, dall’ingegneria avanzata, da una politica amministrativa efficace e da una società organizzata secondo i principi della pietas (devozione agli Dei e rispetto per la tradizione). Grandezza politica e militare. Esercito invincibile: le legioni romane erano le più disciplinate e organizzate, capaci di conquistare e mantenere territori vastissimi. Governo stabile: Roma creò un sistema di leggi che influenzò tutte le civiltà successive (il Diritto Romano). Strade e infrastrutture: la costruzione di acquedotti, anfiteatri, templi e città ben progettate permise una crescita senza precedenti. Economia fiorente: il commercio era florido, con monete solide e scambi in tutto il Mediterraneo. Tolleranza religiosa: gli Dei di altri popoli venivano spesso integrati nel pantheon romano, rafforzando il controllo sui territori conquistati.
I Romani veneravano una moltitudine di divinità, ciascuna con un ruolo preciso nella vita quotidiana, nella guerra, nel governo e nella natura Giove re degli Dei, signore del cielo e del tuono, protettore dello Stato e della giustizia. Giunone Moglie di Giove, protettrice delle donne, del matrimonio e della fertilità.
Minerva Dea della saggezza, delle arti e della strategia in guerra. Marte Dio della guerra, simbolo della forza e della conquista. Venere Dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, madre mitologica di Romolo e Remo.
Nettuno Dio del mare e dei terremoti, venerato soprattutto dai marinai. Plutone Dio degli inferi e delle ricchezze della terra. Apollo Dio del sole, della musica, della poesia e della medicina.
Diana Dea della caccia, della luna e della natura selvaggia. Mercurio Dio del commercio, dei viaggi e dei ladri. Vulcano Dio del fuoco, dei vulcani e della metallurgia. Vesta Dea del focolare domestico, con un culto custodito dalle Vestali. Bacco Dio del vino, dell’estasi e delle feste dionisiache.
Fortuna Dea della Fortuna e del denaro.
L’Italia di oggi è il risultato di questa lunga degenerazione. La perdita delle radici spirituali ha lasciato un popolo senza un vero scopo, soggetto a corruzione, declino economico e assenza di coesione nazionale. Il cristianesimo ha spazzato via il culto del vincente per inserire in ciascuno di voi il culto della sofferenza, della perdita e della sottomissione. L’Impero Romano, nel suo massimo splendore, fu una civiltà senza pari, guidata dalla protezione degli Dei e da un culto che permeava ogni aspetto della vita. La venerazione degli Dei garantì unità, forza e grandezza a Roma, finché il loro abbandono portò al declino della civiltà stessa. Oggi, la riscoperta di questa connessione spirituale potrebbe rappresentare una chiave per ritrovare la grandezza perduta, basta solo volerlo!
A causa di Teodosio, che voltò le spalle agli Dei che avevano reso Roma eterna, paghiamo ancora oggi le conseguenze di un errore troppo grande da perdonare.
Gloria Agli Antichi Dei,
Gloria
Samantha Esse
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