by fastadmin | 2 Marzo 2024 19:29
In Italia le morti bianche, quelle sui luoghi di lavoro rappresentano una vera mattanza. L’ormai tristemente famoso incidente di Firenze, dello scorso 16 febbraio, con il pesante bilancio di cinque morti, ha riaperto il dibattito sulla sicurezza con il governo è sceso in campo, annunciando interventi che però sembrano non convincere i più per quanto concerne la loro efficacia
“Gli interventi adottati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro – ha dichiarato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenuto a Napoli per il Premio Edmondo Duraccio “Una vita per la categoria”, promosso dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Napoli – sono estremamente coraggiosi. Abbiamo dato attuazione a norme vigenti da tempo nel nostro ordinamento che non hanno trovato un’applicazione pratica. Mi riferisco alla patente a crediti che è già contenuta nell’art. 27 del T.U. Infortuni. Noi abbiamo assunto come governo la responsabilità di avviare un percorso di qualificazione delle imprese attraverso le verifiche sugli adempimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Abbiamo fatto anche un altro passaggio importante rendendo, di nuovo, penalmente rilevante il reato di somministrazione illecita di manodopera. Su questo tema abbiamo rilievi ispettivi importanti soprattutto su datori di lavoro fittizi che affittano manodopera a terzi non formati per svolgere attività ad alto rischio. Lo ritengo un atto di coraggio e un segnale forte a chi pensa di poter commerciare illegalmente i rapporti di lavoro”.
IN ARRIVO LA PATENTE A PUNTI PER IL SETTORE EDILE
Tra i provvedimenti allo studio quello della patente a punti per i cantieri edili. In pratica, la patente sarà dotata all’inizio di 30 crediti , consentendo di operare nei cantieri temporanei o mobili che abbiano in dotazione 15 o più crediti. Qualora a seguito di accertamenti vengano emanati i conseguenti provvedimenti definitivi nei confronti dei datori di lavoro, dirigenti e preposti dell’impresa o del lavoratore autonomo, la patente subisce le decurtazioni, con possibilità di reintegro solo a seguito della frequentazione dei corsi di cui all’articolo 37, comma 7, TUSL. Nel caso in cui i punti siano meno di 15, le imprese e i lavoratori autonomi non potranno nei cantieri temporanei o mobili
“Il tema della sicurezza sul lavoro deve essere unificante – ha concluso il ministro Calderone – . L’obiettivo è quello di rafforzare gli strumenti esistenti e crearne di nuovi che possano rendere effettiva la tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Le misure approvate dal governo sono di buon senso e corrispondenti alle analisi fatte con le parti sociali nel corso del tempo e non prese sull’onda emotiva degli ultimi drammatici episodi di cronaca. Gli oneri della sicurezza sono importanti e a breve faremo una convocazione specifica per affrontare il tema della sicurezza nell’ambito degli appalti nel settore edile”.
LA PATENTE A PUNTI NON CONVINCE TUTTI
Sulla questione della patente a punti si registrano non poche perplessità circa la possibilità di essere un provvedimento realmente efficace, così come sottolinea l’architetto Antonio D’Avanzo Presidente dell’Ente Bilaterale ENFIBOSI di Conf PMI ITALIA, nonché presidente di ANTES. “Sebbene la patente a punti, fosse un provvedimento introdotto con il D.lgs. 81/2008 s.m.i. dall’art.27, comma 1 bis , questo strumento deterrente, era stato pensato per risolvere le criticità degli infortuni nei cantieri temporanei e mobili, mediante l’attribuzione di un punteggio idoneo a garantire nel tempo la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi del settore edilizio. Tale strumento, che non è mai decollato per la mancanza di un decreto attuativo, sarebbe dovuto servire per attribuire alle imprese ed ai lavoratori autonomi un punteggio iniziale per verificarne la virtuosità, essendo il punteggio soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’azzeramento del punteggio per la ripetizione di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro avrebbe determinato l’impossibilità per l’impresa o per il lavoratore autonomo di continuare a svolgere l’attività imprenditoriale. Questo sistema così come previsto dall’ex art.27 comma 1 bis, è stato totalmente rivisitato dall’attuale esecutivo che prevede una decurtazione del punteggio solo nel caso di infortuni mortali, gravi e meno gravi. Penso che questo strumento così come pensato non porti a nessun risultato utile per ridurre gli infortuni sul lavoro. Non è questa la soluzione”
[1]Altro parere contrario è quello del Presidente Nazionale Confederale della Conf PMI ITALIA, il dottor Tommaso Cerciello. “Non condivido la norma N.71 emessa il 26 Febbraio 2024 dal Consiglio dei Ministri inerente la ” Patente a Punti o Patente a Crediti ” per imprese edili e lavoratori autonomi sui cantieri edili, per migliorare la Sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare il lavoro nero, in quanto tale ulteriore balzello andrà ad incidere di più sui costi di gestione delle piccole imprese edili che sono già gravate da tante tasse ed oneri ed in più dalla Cassa Edile. Quindi lo Stato dovrebbe in primis, abbassare notevolmente la tassazione ed incentivare con la detassazione contributiva di almeno tre anni per le piccole aziende edili che assumono personale a tempo indeterminato. Infatti la frequenza più cospicua degli incidenti sui luoghi di lavoro avvengono nei cantieri delle piccole aziende che cercano di reggere sul mercato degli appalti dopo il massiccio rialzo dei costi dei prezzi dei materiali di costruzione avutosi per effetto dei Bonus Edilizi, Facciata, 110% ed altri. Incautamente cercano di risparmiare non ottemperando alle norme di sicurezza. Altro punto cruciale è che molte norme di appalti pubblici prevedono l’aggiudicazione delle gare con il massimo ribasso: ci chiediamo, ma se esistono le tariffe previste dal Genio Civile e dal Codice degli Appalti che quantificano i costi previsti per i lavori, perché lo Stato nelle gare pubbliche prevede il massimo di ribasso ? A quel punto le aziende per reggere, cercano di eliminare quelle voci che ritengono costi ed in primis l’acquisto di materiale ed attrezzature per la Sicurezza sui Cantieri oltre che la formazione Professionale e la Formazione in materia di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro.E’ sulla formazione che occorre insistere. Secondo me una persona per poter intraprendere l’attività edile grande responsabilità per la vita altrui come tutte le altre attività, dovrebbe essere previsto come vincolo il possesso di un titolo a seguito d un corso di formazione specifico che insegni la prevenzione e la sicurezza sui cantieri”
MANCA UNA FORMAZIONE CULTURALE ALLA SICUREZZA
Su questo aspetto punta anche il dottor Luigi Gaudelli, tecnico della prevenzione e Presidente della sede territoriale di Conf PMI ITALIA di Alife. “Non serve appesantire il quadro normativo – afferma Gaudelli – A mancare è una vera cultura del sicurezza sia per quanto concerne i lavoratori sia per quanto concerne gli imprenditi. Io penso che di questo importante tema è necessario parlarne sin dai banchi di scuola: per iniziare un’ attività, soprattutto quelle maggiormente esposte a rischi, non dovrà più bastare la sola iscrizione alla Camera di Commercio con zero esperienza, zero conoscenze, zero formazione. Se non cambia questo sistema ci saranno sempre troppe vite da sacrificare”
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