Settore turistico – alberghiero: mancano i lavoratori stagionali. Colpa del reddito di cittadinanza o di offerte poco appetibili? Gli esperti del settore provano a dare una risposta

by fastadmin | 2 Luglio 2021 19:36

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Lavorare o vivere di sussidi? E’ il dilemma “amletico” che ormai assale l’italiano. Da un lato, infatti, abbiamo chi si impegna, con tutte le difficoltà del caso, alla ricerca di un lavoro, dall’altro una serie infinita di bonus e sussidi che demotivano a perseverare in questo estenuante percorso. In questi giorni sta dilagando, tra l’altro, la polemica circa la cronica difficoltà delle imprese, in particolare nel settore turistico – alberghiero a reperire lavoratori stagionali.

Come stanno davvero le cose? Siamo di fronte a misure di mero assistenzialismo oppure c’è anche qualcosa da rimodulare anche nelle offerte di lavoro, magari poco appetibili?

FALLIMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA: LA PROPOSTA DI “NOI ASPIM”

Siamo di fronte ad un problema molto serio. Nel settore turistico – alberghiero non si trovano più assistenti di sala, personale in cucina, oppure nei bar”. E’ questo il grido di allarme di Giuseppe Reticella, presidente del Centro studi turistici manageriali (CSTM) aderente a Conf PMI ITALIAche dal suo osservatorio speciale ha una visione d’ insieme sull’intera problematica. C’è chi dice che questa situazione sia da addebitare alle offerte troppo basse, se non addirittura “fuorilegge. Può essere una chiave di lettura?

Antonio Pepe

Per Antonio Pepe di “Noi Aspim”, federata a Conf PMI ITALIA il vero problema risiede nella misura del reddito di cittadinanza che nel tempo ha mostrato molte falle con meccanismi che non hanno funzionato, come il ruolo dei navigator.

La misura del reddito di cittadinanza va riformulato – afferma Pepe – il meccanismo di incontro tra la domanda e l’offerta non ha assolutamente funzionato. A tal proposito riteniamo che sia necessario una riformulazione strutturale per superare le gravi criticità che si sono palesate. Molti tra coloro che percepiscono il reddito preferiscono rifiutare le offerte di lavoro, preferendo a percepire il sussidio e magari arrotondando in nero. È assolutamente necessaria una rimodulazione del cittadinanza modifica prevede che alla scadenza del 90 esimo giorno il sussidio non sia più erogato e che il soggetto in cerca di lavoro venga preso in carico da un’ ente pubblico o da un’ azienda a cui andrà la cifra prima percepita dal beneficiario. L’ente o l’azienda dovrà poi mettere a disposizione la differenza per raggiungere la spettanza corrispondente all’attività a cui è stato destinato il lavoratore. Questo potrebbe essere un modello intelligente per mantenere costante il livello di formazione, far incontrare domanda e offerta, superando il fallimentare modello dei navigator. A breve lanceremo una campagna di raccolte firme per sollecitare il governo a procedere alla modifica”.

CRISI NEL SETTORE TURISTICO –ALBERGHIERO: NON SI TROVA PIÙ PERSONALE. RETICELLA, presidente del Centro studi turistici manageriali (CSTM) aderente a Conf PMI ITALIA, “COSTO DEL LAVORO TROPPO ALTO

Siamo di fronte ad un problema molto serio. Nel settore turistico – alberghiero non si trovano più assistenti di sala, personale in cucina, oppure nei bar”. E’ questo il grido di allarme di Giuseppe Reticella, presidente del Centro studi turistici manageriali (CSTM) aderente a Conf PMI ITALIA che dal suo osservatorio speciale ha una visione d’ insieme sull’intera problematica. C’è chi dice che questa situazione sia da addebitare alle offerte troppo basse, se non addirittura “fuorilegge. Può essere una chiave di lettura?

Giuseppe Reticella

Il cuore della questione non è questo – .continua Reticella – Che ci possano essere delle anomalie questo è anche vero, ma il fenomeno è marginale rispetto al tutto. Il vero problema è l’elevato costo del lavoro che andrebbe dimezzato. Con lo sblocco dei licenziamenti i lavoratori saranno costretti a condizioni ancor più difficili, soprattutto se si considera che i sussidi in questa modalità passiva non potranno durare ancora a lungo. Occorre, quindi, tornare alla valorizzazione delle competenze per arrestare questo declino. Tra le altre cose, stiamo puntando l’attenzione sul triste fenomeno della svendita anche di grosse catene alberghiere italiane a società che definisco estero – vestite che fanno di tutto per non pagare le tasse nel nostro Paese”.

BISOGNA INVESTIRE IN MANIERA DECISA SULLA FORMAZIONE”: È LA POSIZIONE DELLA CONF PMI ITALIA

Tommaso Cerciello

Anche per il Presidente nazionale della Conf. PMI ITALIA, Tommaso Cerciello, il reddito di cittadinanza è una misura che ha mostrato gravi criticità e rischia seriamente di compromettere il rilancio economico. “Il punto centrale deve essere la formazione – afferma Cerciello – vanno destinate alle imprese più risorse per questo scopo. Al tempo stesso vanno tagliati in maniera drastica le voci che pesano sul costo del lavoro. Solo così possiamo immaginare un modello produttivo capace di garantire lavoro vero ad una fascia ampia di popolazione. L’assistenzialismo è demotivante e non dura per sempre: quando non ci sarà più la possibilità di sostenere tutti questi bonus, cosa faranno le persone che nel frattempo non si saranno formate? In questo vedo un grave pericolo per il prossimo futuro

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