La nuova gestione del Tfr, i vantaggi per il datore di lavoro: maggiore flessibilità e risparmio fiscale. La proposta di Alleanza

by fastadmin | 9 Giugno 2018 14:07

HTML.it.

Esiste la possibilità, per tutte le categorie di lavoratori dipendenti, di scegliere se destinare o no il proprio TFR ad una forma pensionistica complementare. Sia che si tratti di fondi chiusi (riservati solo a determinate categorie di lavoratori) che aperti (accessibili a tutte le categorie di lavoratori dipendenti). Se ne sa ancora poco, cercheremo quindi in seguito di fare un po’ di chiarezza analizzando i vantaggi anche per i datori di lavoro.

Con la pensione pubblica sempre più lontana e incerta, bisogna prendere in seria considerazione l’idea di costruirsi da sé il proprio futuro e renderlo più sicuro con un piano di previdenza integrativa. Alleata Previdenza è pensata per i privati, lavoratore autonomo o dipendente e liberi professionisti, con l’intento di integrare la pensione pubblica con susseguenti vantaggi per i datori di lavoro. Abitualmente, il trattamento di fine rapporto (TFR) [1]viene utilizzato dalle aziende come «forma di autofinanziamento» e la possibilità che il dipendente chieda di conferirlo ad una forma di previdenza complementare non è sempre ben vista dal datore di lavoro perché ritenuto un costo. Questo modo di pensare è dovuto alla mancanza di una corretta informazione sulla materia perché, in realtà, il conferimento del TFR a un fondo pensione può solo portare vantaggi economici (finanziari e contributivi) all’azienda, ed è quello che vogliamo dimostrare con questo approfondimento. Conferendo il TFR alla previdenza complementare si ha diritto versamento del contributo dell’1% della retribuzione da parte del datore di lavoro: agevolazioni fiscali, rendimenti finanziari più elevati, anticipazione o restituzione del capitale maturato (riscatto) in caso di disoccupazione, invalidità, decesso.

TFR nella previdenza complementare di Alleanza Assicurazioni: vantaggi per il lavoratore – In base al d.lgs. 252/2005, il vantaggio principale consiste nel risparmio fiscale che si ottiene al momento della pensione statale: sul TFR accumulato (dal momento dell’adesione al fondo pensionistico in poi) non viene calcolata la tassazione Irpef che cresce in base agli scaglioni reddito (min 23%, max 43%), bensì in base a un’aliquota secca del 15%. Grazie però all’abbattimento dello 0,30% per ogni anno di partecipazione superiore al 15°, la tassazione effettiva si riduce ulteriormente in base alla permanenza nel piano. In ogni caso il minimo di tassazione può essere del 9% (ad esempio nel caso in cui manchino 35 anni alla pensione). Infine è bene sapere che ci sono varie opzioni a scadenza tra cui scegliere: ritirare il capitale al 100% (nel caso in cui il 70% del capitale maturato, convertito in rendita non generi una rendita superiore a metà dell’assegno sociale in vigore); oppure optare per il capitale al 50% e la rendita vitalizia al 50%; o infine convertire al 100% il capitale in rendita vitalizia.

Vantaggi per il datore di lavoro – Lo sgravio fiscale per l’azienda è pari al 6.39% sulla quota TFR versata alla previdenza complementare nel caso in cui il lavoratore dipendente decida di aderirvi.  Oltre al fatto che nel caso in cui si tratti di un’azienda di piccole dimensioni, un vantaggio ulteriore per il datore di lavoro può consistere proprio nel mettere da parte il TFR del dipendente in un fondo pensione piuttosto che versare l’intera cifra da liquidare al momento del pensionamento del lavoratore. L’azienda che propone ai suoi dipendenti una forma di previdenza complementare può beneficiare di una serie di vantaggi fiscali concessi dalla normativa in tema di previdenza complementare. È possibile utilizzare una parte di TFR annuo destinato alla previdenza complementare per diminuire l’imponibile fiscale: si può dedurre dal reddito d’impresa il 4% del TFR annuo destinato alla previdenza complementare se l’azienda ha almeno 50 dipendenti, il 6% se ne ha meno di 50; la quota di TFR destinata alla previdenza complementare non è sottoposta alla rivalutazione obbligatoria: quindi non è più necessario versare la relativa imposta. Per maggiori informazioni e dettagli, l’interessato può rivolgersi all’ufficio Alleanza Assicurazioni più vicino o consultare il sito www.alleanza.it.

Endnotes:
  1.  trattamento di fine rapporto (TFR) : https://www.infoprevidenza.it/area-previdenza-in-azienda/#tab_widget_0_1_0_0_0

Source URL: https://piazzaffari.it/2018/06/09/la-nuova-gestione-del-tfr-i-vantaggi-per-il-datore-di-lavoro-maggiore-flessibilita-e-risparmio-fiscale-la-proposta-di-alleanza/